L’Italia secondo Giorgia Meloni. E stop al reddito di cittadinanza

Giorgia Meloni si prepara a formare il nuovo governo. Come più volte ha sottolineato durante la sua campagna elettorale il suo programma si basa su misure socio economiche
Giorgia Meloni stop reddito di cittadinanza

Tutti i punti del programma del governo che si appresta a formare Giorgia Meloni: tra flat tax, abbattimento del costo del lavoro, più sostegno alle imprese e alle famiglie e abolizione del reddito di cittadinanza.

Famiglie

  • Un sistema di tassazione per tenere conto del numero del nucleo famigliare.
  • L’aumento dell’assegno unico famigliare fino a 300 euro per il primo anno di ogni figlio, a 260 euro del secondo anno fino ai 18 anni e il mantenimento dell’attuale assegno fino ai 21 anni.
  • Riduzione dell’Iva sui prodotti per la prima infanzia (dai biberon ai pannolini).
  • Sostegno alle famiglie con disabilità a carico. Sostegni ai comuni per gli asili nido gratuiti fino a chiusura di negozi e uffici, con apertura a rotazione nei periodi estivi.
  • Promozioni di nidi aziendali, asili nido condominiali e famigliari sul modello tedesco del Tagesmutter (dove una figura professionale offre i suoi servizi per i bambini presso il proprio domicilio).
  • Aumento delle quote e delle tasse per le spese all’impiego come badante e collaboratori domestici.
  • Rafforzamento del sistema dei congedi parentali e di maternità per lavoratori dipendenti e autonomi.

Donne: lavoro e gravidanza

  • Incentivi per le aziende che assumono neo-mamme che favoriscono la conciliazione dei tempi casa-lavoro.
  • Campagne di comunicazione e informazione sul tema della fertilità.
  • Applicazione della legge 194 del 1978 sull’interruzione volontaria della gravidanza.
  • Un fondo per aiutare le donne sole e in difficoltà per portare a termine la gravidanza.

Lavoro

  • Abolizione del reddito di cittadinanza.
  • Il taglio del cuneo fiscale e contributivo a favore di lavoratori e imprese.
  • Agevolazioni per le assunzioni.
  • Berlusconi dichiara che l’azienda che assume a tempo indeterminato non pagherà per due anni nessuna tassa sul costo del lavoro (contribuzione) oltre lo stipendio previsto se il dipendente guadagna 1.200 euro.
  • Introduzione di un meccanismo fiscale premiale per l’azienda, “più assumi meno tassi paghi” .
  • Maggior utilizzo dei fondi europei per sostenere i soggetti deboli.
  • Contrastare il divario retributivo di genere.

Giovani e lavoro

Per promuovere la formazione e l’inserimento dei giovani sul lavoro si punta a:

  • Rilanciare il contratto di apprendistato e di tirocinio.
  • Potenziare i corsi post diploma e inserimento lavorativo.
  • Incentivi alle aziende che assumono ragazzi.
  • Zero tasse per i primi tre anni per gli under 30 che si mettono in proprio.

Aquisto per la prima casa

  • Destinati maggiori fondi e risorse per l’acquisto della prima casa per giovani coppie di lavoratori precari.
  • Zero tasse sui primi 100mila euro per l’acquisto della prima casa.

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Flat tax per Giorgia Meloni e il centrodestra

Per agevolare le imprese che pagando meno tasse sommano più personale, il centrodestra spinge sulla flat tax perché spera che in questo modo emerga il famoso dettato dell’evasione fiscale nascosto: secondo dati pre-pandemia del 2019 dell’Istat si aggira intorno ai 183 miliardi di euro.

Flat tax

La parola chiave per Giorgia Meloni è la flat tax sia per i lavoratori autonomi che per i dipendenti:

  • Per la Partita Iva il governo promette un’estensione della flat tax per i redditi fino a 100mila euro.
  • Introduzione della flat tax sul reddito delle annualità precedenti con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese.

Anche se non è specificata la percentuale della flat tax dovrebbe attestarsi al 23% e in futuro dovrebbe arrivare al 15% con la promessa che sia progressiva per non violare le norme costituzionali. Ciò significa che chi guadagna 14mila euro pagherà il 23% della flat tax solo su mille euro. Significa 230 euro di tasse.

Misure del fisco

Oltre alla flat tax Giorgia Meloni prevede una cedolare secca del 21% anche per gli immobili commerciali in zone svantaggiare e degradate, e il limite del denaro contante, allineandolo alla media europea, che sarebbe circa 5mila euro. Presente anche la riduzione sui premi produzione.

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Non può mancare il saldo e straccia” per le cartelle esattoriali fino a 3mila euro per persone con difficoltà. Mentre per importi superiori è previsto il pagamento maggiorato del 5%. Presente anche la “tregua fiscale” con la formula 5+5, sanzione forfettaria al 5% e rateizzazione automatica in 5 anni.

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