Boom di adozioni feline, un trend schizzato nell’anno della pandemia crescendo di oltre tre volte, rispetto al 2019, il numero di gatti adottati in Italia (42.081 nel 2020, contro i 12.495 del 2019).
Secondo il Rapporto Eurispes 2021, più di 4 italiani su 10 hanno animali in casa. Il trend si mantiene stabile, come confermato dal Rapporto Eurispes 2022 secondo cui il 44,7% degli italiani vive con almeno un cane.
Ma perché le persone amano così tanto i gatti?

L’addomesticamento del gatto selvatico avviene quasi 10.000 anni fa nei territori dell’antica Mesopotamia. Ma è nella civiltà egizia che si ha la massima celebrazione dei gatti, ritenuto la reincarnazione della dea Bastet, considerata portatrice di fecondità e di maturità, per cui quando una donna decideva di avere un figlio si rimetteva alla dea con sacrifici in altare e adottava una gatta.
Anche nella cultura del Sudest asiatico il gatto è guardiano e protettore delle anime dei defunti, che prima di reincarnarsi nella prossima vita, si dice debbano attraversare il corpo di un felino sacro.
Ma senza andare troppo indietro nel tempo, è sufficiente un viaggio in Turchia o nelle isole greche per apprezzare la numerosità di mici che coabitano in queste aree nella massima libertà, apprezzati da autoctoni e vacanzieri che di frequente si soffermano a coccolarli.
Anche la scienza concorda nell’affermare che i gatti sono una vera e propria medicina per il buonumore. Il suono delle fusa, prodotte dai pelosetti nei momenti di tenerezza, aumenta negli umani il rilascio di endorfine, che riducono i livelli dell’ormone dello stress, e favoriscono l’abbassamento della pressione sanguigna e la regolazione del battito cardiaco, pertanto i proprietari di felini hanno nel lungo periodo meno probabilità di soffrire di malattie cardiovascolari.
Non a caso i felini sono anch’essi protagonisti nella pet therapy, tecnica sempre più usata per aiutare i pazienti ospedalizzati ad affrontare meglio la malattia, riducendo ansia, stress e problemi cardiologici.
Ma cosa ci affascina così tanto?

La prima risposta è sicuramente legata alla fisicità pura dei gatti. I felini, con la loro eleganza, e con il loro miagolio delicato, sanno come farsi ammirare. Pur essendo molto autonomi, riescono a manifestare i loro sentimenti di attaccamento ed affezione in modi diversi, come strusciando la testolina su di noi, o acciambellandosi accanto a noi.
Quando fa le fusa, il gatto ama spesso “impastare” o “fare la pizza”, affondando delicatamente le zampe in modo alternato nella carne del suo umano e tirando fuori le unghiette, proprio come facevano da cuccioli con la loro mamma per favorire la fuoriuscita del latte dalle mammelle.
In secondo luogo, il gatto è un animale estremamente buffo. La sua natura curiosa, giocherellona e predatrice lo porta a rincorrere e a tendere agguati a tutto ciò che si muove, combinando piccoli guai in casa, come provocare la rottura di qualche oggetto che inevitabilmente finisce schiantato a terra.
Queste tigri in miniatura non temono di manifestare il loro dissenso dinanzi a creature più grosse e forzute. Ed eccoli ostentare la loro sicurezza soffiando e graffiando il malcapitato di turno. Ma, il più delle volte, preferiscono darsela a gambe levate, specie in caso di rumori forti ed improvvisi, scorrazzando buffamente fino a far perdere le proprie tracce.
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Le associazioni animaliste e l’attenzione per l’alimentazioni dei gatti

Chi ha un gatto saprà certamente del loro amore per le scatole di cartone, che diventano all’occorrenza cucce, luoghi di relax, o strumenti per affilare le unghie. Non bisogna poi perdersi la divertente esperienza di assistere alla scena di un felino in presenza dell’erba gatta: questa agisce come uno stimolante naturale dell’umore, inducendo un comportamento inconsueto nel gatto, che potrebbe diventare più malizioso o particolarmente affettuoso. Potrebbe anche rotolarsi, zampettare o strusciare il muso sulla pianta.
Negli ultimi anni si assiste ad una maggiore attenzione verso gli animali domestici, considerati al pari degli altri componenti familiari. La normativa sui gatti in condominio stabilisce che è illegale il divieto all’accesso di animali agli spazi condominiali. La modifica del giugno 2013 della legge n. 220/12, infatti, ha aggiunto un comma all’articolo 1138 del Codice Civile che sancisce che: “Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici”.
In forte crescita anche le associazioni animaliste a tutela delle colonie feline, nonché i gruppi di volontari che quotidianamente si prendono cura dei randagi provvedendo a sfamarli, curarli, sterilizzarli e darli in adozione.

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Ma l’attenzione sui felini si traduce soprattutto nella scelta oculata della sua alimentazione, seguendo i consigli dei veterinari sulla dieta, preferendo cibi di qualità adatti all’età, alla razza e agli eventuali problemi di salute. Insomma, che siano di razza, o presi per strada, o scelti in gattile, i gatti fanno bene al cuore.