Cosa c’è di meglio, d’estate, di un paio di freselle condite con tonno, mais, pomodori freschi e un pizzico di sale. Stavolta, però, qualcuno con il sale si è lasciato prendere un po’… la mano.
Da giorni il trend più ricercato sul web ruota intorno al video subito divenuto virale su TikTok di una giovane tiktoker che “inzuppa” una fresella nell’acqua di mare.
Siamo in provincia di Napoli, in una delle isole meno note ma più suggestive del Mediterraneo, Procida, divenuta Capitale della Cultura 2022.
@arielmendyy Fresella nell acqua di procida😍❤️ #mare #sole #procida #fresella #acquadimare #eat #ciboitaliano #cibosano #pomodori #tonno #girl ♬ suono originale – Titti Menditto
Come si vede, la tiktoker bagna il tipico pane secco dalla forma rotonda nell’acqua di mare, aggiunge un condimento di tonno e pomodori, dopodiché fa lo stesso con una mozzarella e sporgendosi dall’imbarcazione gusta il freschissimo pranzo.
Il video è diventato immediatamente virale, al punto che anche altri avrebbero imitato il gesto. I commenti – ancora visibili sotto il video – come c’era da aspettarsi sono per lo più negativi, quando non di aperto sarcasmo: “Con l’olio della barca è ottimo!”, “Io pensavo che ammorbidisse il pane per darlo ai pesci!”, “Buonissima questa fresella con pomodorini, mais, mozzarella ed escherichia coli!”.
C’è anche chi, tuttavia, difende l’antica tradizione dei marinai pugliesi di bagnare la “frisa” nell’acqua di mare, già cinquant’anni fa. Il video, dunque, ha aperto un acceso dibattito.
Ma bagnare una fresella dell’acqua di mare è un gesto davvero così sicuro?
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Freselle bagnate nell’acqua di mare: la spiegazione del biologo
In merito alla questione è intervenuto Stefano Piraino, biologo e docente presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie ed Ambientali dell’Università del Salento, che ha fornito maggiori delucidazioni sulle possibili conseguenze del gesto.
“In una zona vicina ad altre barche o scarichi fognari, dove non c’è ricambio di acqua – spiega il professore – è molto più alta la probabilità che siano disciolte sostanze potenzialmente pericolose. Se il mare è aperto, lontano da scarichi, da porti, e quindi in una zona lontana anche da eventuali tratti di costa in cui è proibita la balneazione, non c’è alcun rischio. Se ci fosse non potremmo nemmeno nuotare dato che mentre lo facciamo l’acqua ci entra in bocca o nelle narici”.
E sul timore Escherichia Coli, il professore spiega come questo sia presente non solo nell’acqua di mare ma anche sulle mani di ciascuno per cui la trasmissibilità può avvenire in qualunque momento e luogo.
La concentrazione però, precisa il prof. Piraino, può variare a seconda dei punti: naturalmente, dove vi sia una maggiore concentrazione di barche o scarichi, anche la concentrazione del batterio sarà più elevata.
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Il secondo punto, non meno importante, riguarda la concentrazione salina.
“Un litro di acqua di mare– spiega Piraino – contiene in media 37/38 grammi di sale, ma con aumento delle temperature sta aumentando anche la concentrazione salina. Perciò sì: la quantità di sale può incidere se si hanno gravi problemipressori. Se non si hanno problemi, va bene bagnare la frisella in acqua di mare, anche perché va ammollata per un attimo, e poi non è un cibo che si mangia tutti i giorni”.
Parole che fanno tirare – in parte – un sospiro di sollievo. Le freselle, ad ogni modo, è meglio tornare a bagnarle a casa e condirle con il sale da cucina.
