Si è concluso sabato scorso l’Eurovision Song Contest 2022, il primo organizzato dal nostro paese dopo oltre 31 anni, e che ha visto l’Ucraina trionfare con il brano Stefania della Kalush Orchestra.
Un’edizione particolare la 66esime della manifestazione, che ha risentito fortemente del conflitto in corso in Ucraina, con un coro unanime di sostegno verso la resistenza del paese e contro l’invasore russo.
Un’edizione iniziata già a fine febbraio con l’esclusione della Russia e la conferma dell’esclusione della Bielorussia anche per questa edizione. Al compenso sono rientrate in gara Armenia e Montenegro, con i primi arrivati in finale con la canzone “Snap” della cantante Rosa Linn. In tutto i cantanti in gara erano 40, con l’Italia che partecipava con la canzone “Brividi” di Mahmood e Blanco.
Menzione speciale per Achille Lauro, che ha preso parte all’Eurovision Song Contest per San Marino, ma che è stato un po’ a sorpresa escluso dalla finalissima per un pugno di voti. Un’esibizione quella del cantante veronese che verrà ricordata tra le più memorabili di questa edizione, per gli effetti speciali e il talento dell’artista.
Una prova di riscatto dopo l’Eurovision Song Contest di Roma 1991

C’era grande attesa per l’evento da parte dell’EBU, e tutti avevano negli occhi l’ultima edizione “italiana“, quella svoltasi a Roma nel 1991 e definita dai critici la peggiore della storia del concorso.
Era anche la prima che l’Italia ospitava dopo il suo ritorno datato 2011, ed è stata un successo: mai prima d’ora si era vista una così grande attenzione verso la manifestazione.
Il trio Pausini–Cattelan–Mika si è rivelato azzeccato, e proprio il cantante libanese è stata la vera rivelazione dell’evento, suscitando consensi in tutto il continente.
I ritmi sono stati decisamente più spediti del Sanremo nazionale, ma il boom di ascolti ha dimostrato come l’Italia stia pian piano apprezzando la manifestazione, e anche di quanto l’Eurovision stessa abbia bisogno di un palcoscenico come l’Italia per alzare il suo livello e confermarsi come l’evento continentale più visto dell’anno.
Impressiona poi la scelta fatta dalla Rai di mandare in onda tutto l’Eurovision Song Contest su Rai1, prima volta nella storia: segnale di un grande investimento da parte della rete pubblica, che è stato ripagato con ascolti andati vicinissimi a quelli della rassegna sanremese.
Slava Ukraina!

Già dalle quote dei bookmakers era chiaro come sarebbe andata la manifestazione: praticamente strafavoriti gli ucraini, dietro tutte le altre comprese Gran Bretagna e Spagna, che dopo anni di fallimenti si presentavano finalmente ai nastri di partenza con qualcosa di interessante.
I britannici alla fine possono festeggiare un secondo posto, che è il loro miglior risultato dal 2002 e soprattutto il record di punti ottenuto da una canzone britannica nella storia della manifestazione.
Come al solito non sono mancate le polemiche: in primo luogo per la netta discrepanza tra il televoto e quello delle giurie, con quest’ultimo che ha favorito Gran Bretagna, Spagna e Svezia e penalizzato Moldavia e Serbia.
Queste ultime sono forse state le canzoni più ascoltate dell’intera manifestazione, con l’esibizione del gruppo moldavo che ha trascinato il pubblico del PalaAlpitour, in un mix tra rock and roll e ritmi popolari che è il marchio di fabbrica della manifestazione.
In coda infine è da registrare un tentativo di combine riguardante 6 paesi: Romania, Polonia, San Marino, Georgia e Azerbaigian. A quanto pare i voti dati dalle giurie di questi paesi sono stati rivisti dall’EBU (l’organo che gestisce l’evento) in quanto prodotti irregolarmente nel tentativo di favorire questi paesi tra di loro.
In segno di protesta, stando alle ultime indiscrezioni, Romania, Georgia e Azerbaigian si sono rifiutate di comparire durante la trasmissione, rimandando l’assegnazione dei punteggi al supervisore Martin Osterdahl.
La vittoria è stata plebiscitaria: adesso all’Ucraina il compito arduo di organizzare la manifestazione in casa propria. Un segnale forte dato agli invasori, con il presidente Zelensky che rincara la dose e si augura di poter ospitare il concorso “in una Mariupol ricostruita e vestita a festa per l’evento”.