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Earth Overshoot Day: il 28 luglio il mondo sarà (di nuovo) in debito con la Terra

Il 28 luglio è l'Earth Overshoot Day 2022, il giorno in cui avremo consumato tutte le risorse del Pianeta a disposizione per quest'anno e inizieremo a sfruttare quelle del 2023. L'allarme dalle maggiori organizzazioni ambientali
Risorse naturali

Il 28 luglio è l’Earth Overshoot Day, letteralmente “giorno dello sforamento“, il giorno in cui la Terra avrà esaurito le risorse naturali previste per l’anno 2022 ed inizierà a sfruttare quelle delle 2023.

Quest’anno il giorno cade con uno di anticipo rispetto all’anno scorso (29 luglio): solo nel 2020 – anno della pandemia causata dal Covid-19 – il giorno limite stabilito per l’esaurimento delle risorse è caduto il 22 agosto. Mai, nella storia, dagli anni Settanta ad oggi, il giorno limite era caduto così presto.

Ma che cos’è davvero l’Earth Overshoot Day e perché è così importante parlarne? Ve lo spieghiamo in questo articolo.

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Earth Overshoot Day: allarme dalla Terra

Earth Overshoot Day
Concetto di Earth Overshoot Day: le risorse naturali come “batterie” che ricaricano il Pianeta (Foto by Cristian Storto da Pixabay)

Come detto, l’Earth Overshoot Day rappresenta il giorno in cui le risorse del Pianeta non riescono più a soddisfare il fabbisogno annuale dell’intera umanità, la quale inizia, pertanto, a sfruttare le risorse dell’anno successivo. In Italia, l’Overshoot Day è stato già ampiamente superato da qualche mese: è infatti caduto il 15 maggio, con soli due giorni di guadagno rispetto al 2021 (13 maggio).

Dagli anni Settanta, fatta salva qualche rara eccezione, l’andamento della produzione di risorse naturali rispetto al fabbisogno umano si è sviluppato, di anno in anno, in maniera sempre più decrescente con il risultato che il “giorno dello sforamento” è andato via via anticipandosi. Gli anni 2021 e 2022 hanno registrato il record  nel mese di luglio, prima volta in assoluto dagli anni Settanta.

Questo dovrebbe indurre a riflettere notevolmente sulla velocità con quale stiamo sfruttando le risorse del nostro Pianeta: in sostanza, la Terra non è più in grado di soddisfare le esigenze di fabbisogno annuale della popolazione mondiale che, dunque, deve attingere a quelle a disposizione per l’anno successivo, decretando, in questo modo, uno scalamento progressivo dei giorni di risorse per l’anno seguente.

Earth Overshoot Day
Evoluzione Earth Overshoot Day aggiornato al 2021 (Foto by Ste Valentini da Wikipedia)

Ma come si stabilisce la data esatta di tale esaurimento, definita, appunto, overshoot? Ne riportiamo, innanzitutto, la formula elaborata dal Global Footprint Network:

BIO è l’acronimo che sta a indicare la biocapacità annuale della Terra, ossia tutte le risorse che il Pianeta ha a disposizione per rispondere al fabbisogno annuale umano; HEF indica l’impronta ecologica annuale dell’umanità. Il rapporto delle due grandezze moltiplicato per i giorni che costituiscono tradizionalmente l’anno solare darà come risultato la data entro la quale le risorse consumate nell’anno avranno superato quelle disponibili sul Pianeta.

L’impronta ecologica (ecological footprint) è un concetto espresso per la prima volta da Wackernagel e Rees all’interno del libro Our Ecological Footprint: Reducing Human Impact on the Earth (1996) e può essere tradotta come l’impatto che ogni azione dell’uomo produce sull’ambiente: è, quindi, un indicatore indispensabile per calcolare  il consumo da parte degli esseri umani delle risorse naturali.

Detto in altri termini, l’impronta ecologica ci dice di quanti Pianeti Terra avremmo bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali. La risposta, allo stato attuale, è di

Il consumo umano di risorse naturali può essere ricondotto a differenti categorie (Fonte: Fasda):

  • Alimenti;
  • Abitazioni;
  • Trasporti;
  • Beni di consumo;
  • Servizi

 

Ciascuno di questi settori, infatti, produce irrimediabilmente un impatto sul nostro Pianeta in funzione delle sue risorse, anch’esse categorizzate (Fonte: Fasda):

  • Territorio per energia;
  • Terreni agricoli;
  • Pascoli;
  • Foreste;
  • Superficie edificata;
  • Mare

 

Secondo il WWF e le maggiori organizzazioni ambientali – fra le quali la stessa Fasda e il Global Footprint Network – la popolazione mondiale consuma ogni anno come se avesse una Terra e mezzo a disposizione, cifra che è destinata a raggiungere il doppio entro il 2050.

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Le stesse organizzazioni fanno sapere che ridurre la nostra impronta ecologica sul pianeta non solo è possibile ma è necessario: piccoli e banali accorgimenti quali spegnere la luce uscendo dalla stanza, chiudere il rubinetto quando non usiamo l’acqua, riutilizzare i rifiuti, differenziare l’organico, scegliere alternative alla plastica, preferire mezzi di trasporto alternativi all’automobile, possono ridurre di molto il nostro impatto sul Pianeta.

E tu che impronta ecologica hai? Puoi scoprirlo con questo test semplice e veloce (non barare!): Pandora : Calcoliamo l’impronta ecologica (feem-project.net) 

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