Aurelio De Laurentiis non ci pensa nemmeno a liberare Luciano Spalletti alle condizioni della Figc. Ieri è apparsa sul sito ufficiale della SSC Napoli una nota stampa in cui il patron azzurro spiega i motivi delle sue convinzioni, reclamando i quasi 3 milioni di euro per liberare il tecnico toscano campione d’Italia, consentendo alla Figc di tesserarlo come nuovo ct della Nazionale dopo le dimissioni di Roberto Mancini.
Le parole di Aurelio De Laurentiis sulla questione Spalletti e Nazionale

“Se la scelta cade su Spalletti – si legge nella nota della SSC Napoli –, grande allenatore con 25 anni di esperienza ad alto livello, offrendogli uno stipendio di 3 milioni netti per tre anni, non ci si può fermare di fronte all’accollo (pagare per conto dell’allenatore) di un milione lordo per anno per liberarlo dal suo vincolo contrattuale (impegno non solo verso il Napoli ma nei confronti di tutti i suoi milioni di tifosi). Tutto ciò è incoerente”.
È proprio il caso di dire che De Laurentiis ha asfaltato la Figc e “l’intero sistema del calcio italiano”: “Per il Calcio Napoli tre milioni non sono certo molti, e per Aurelio De Laurentiis sono ancora meno – si legge ancora –. Ma la questione nel caso di specie non è di “vil denaro”, bensì una questione di principio, che non riguarda solo il Calcio Napoli, ma l’intero sistema del calcio italiano, che deve spogliarsi del suo atteggiamento dilettantistico per affrontare le sfide guardando al rispetto delle regole delle imprese, delle società per azioni, del mercato”, ha concluso Aurelio De Laurentiis.
Dal canto suo la Federazione italiana giuoco calcio pensa che la questione non riguardi la Nazionale perché si fonda sulla clausola di non concorrenza ed è pronta in questo senso a sfidare anche un eventuale ricorso.
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Roberto Mancini sulla vicenda delle sue dimissioni

Intanto in un’intervista a Repubblica Roberto Mancini, ormai ex ct dell’Italia, ha dichiarato, tra le altre cose: “È da un po’ di tempo che lui (Gravina – ndr -) pensava cose opposte alle mie”, ha aggiunto, “gli ho spiegato che in questi mesi mi doveva dare tranquillità, lui non l’ha fatto e io mi sono dimesso”.
L’ex allenatore di Fiorentina, Lazio, Inter e Manchester City ha poi aggiunto di essere stato sempre corretto in questi anni e che forse avrebbe dovuto lasciare prima anche se: “io ho lasciato la Nazionale a 25 giorni dalla prossima partita, non tre”, ha dichiarato.
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Infine Mancini ha concluso con queste parole: “Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff di un ct? Gravina è da un anno che voleva rivoluzionarlo, io gli ho fatto capire che non poteva, che al massimo poteva inserire un paio di figure in più, ma che non poteva privarmi di due persone di un gruppo di lavoro che funzionava”.
Foto in evidenza da Instagram @aureliodelaurentiisofficial1_