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Dark web e pedofilia, molti minorenni coinvolti nelle stanze dell’orrore

Dark web e pedofilia

Dark web e pedofilia, un connubio diabolico e sono sempre più i minori coinvolti nella parte degli aguzzini. In Italia, l’inchiesta denominata ‘Delirio’ ha portato alla luce un giro di affari basati sulla realizzazione e vendita di filmati pedo-pornografici e atti di violenza ai danni di minori e animali

Dark web e pedofilia
Red Room (Fonte dal Web)

Quello che preoccupa è l’età degli indagati. In totale le autorità italiane hanno indagato 25 persone residenti in 13 province di cui 19 minorenni e 6 maggiorenni. Tutti accusati di diffusione e detenzione di materiale pedo-pornografico e istigazione a delinquere.
Durante le perquisizioni nelle abitazioni di due indagati, un ragazzo e una ragazza entrambi di 17 anni sono stati sequestrati portatili, chiavette usb, memorie esterne e smartphone che saranno esaminati dagli inquirenti in cerca di prove. I due giovani attraverso le chat raccontavano nei minimi dettagli le loro esperienze nell’oscuro Dark web.

Dark web e pedofila: l’inchiesta ‘Delirio’

L’inchiesta ha portato alla luce un giro di affari in bitcoin e di stanze dell’orrore nascoste nei meandri del dark web, in cui i clienti potevano acquistare registrazioni di ogni sorta di violenze e pagando di più potevano prendere parte a queste violenze grazie ai servizi ‘live’.
Il servizio ‘Live’ dava la possibilità agli acquirenti di interagire con gli aguzzini, facendo richieste particolari come ad esempio l’amputazione di arti o infliggere sevizie più crudeli come gettare dell’olio bollente sulla vittima. In molti casi questi ‘Live’ terminavano con la morte della giovane vittima di turno.
Violenze inaudite come esecuzioni, omicidi, atti sessuali nei confronti di animali, castrazioni, amputazioni di vario genere e pedo-pornografica con bambini in tenera età. Questo quello che si poteva trovare a pagamento nella zona oscura del web.

Le autorità, durante l’indagine hanno sequestrato molto materiale compromettente suddiviso in 3 categorie.

  • Filmati a carattere pedofilo autorealizzati da minorenni che si riprendono nudi oppure in atteggiamenti di sesso esplicito;
  • Video con protagonisti minorenni di entrambi i sessi (Anche di età dai 2 ai 4 anni) sottoposti ad atti sessuali e violenze da parte di adulti. In questi casi i video si terminavano con l’uccisione dei bambini;
  • In ultimo i video denominati ‘gore’ associati per lo più all’ideologia e simbologia nazista.

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