Daniel Noboa, 35 anni, è il più giovane Presidente del Paese sudamericano. Ha scalzato al ballottaggio, tenutosi il 15 ottobre delle Presidenziali in Ecuador, la rivale di sinistra Luisa Gonzalez, con 52,1 % di voti: il punto forte del programma di Noboa è la lotta al narcotraffico.
“Domani cominceremo a lavorare per un nuovo Ecuador”, ha affermato il neopresidente eletto. “Vogliamo ricostruire un Paese minato dalla violenza, dalla corruzione e dall’odio”.
Presidenziali in Ecuador: l’importanza sulla scena internazionale
Partiamo da una domanda: perché parlare delle Presidenziali in Ecuador? Che peso hanno sulla scena politica internazionale?
Perché il Paese è diventato, da qualche anno, uno snodo fondamentale nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti, rendendo alcune zone impraticabili a causa del rischio in termini di sicurezza. Molti ecuadoriani, per questa ragione, si sono visti costretti ad emigrare negli Stati Uniti.
C’è poi la questione ambientale legata alla deforestazione in Amazzonia, motivo che già di per sé meriterebbe l’attenzione mediatica del mondo: l’Ecuador è infatti il primo Paese ad aver vietato con un referendum popolare le estrazioni di petrolio in una parte dell’Amazzonia, precisamente nel blocco Ishpingo-Tambococha-Tiputini (ITT), nella riserva del parco nazionale dello Yasuní.
La sfida del nuovo governo di Daniel Noboa sarà compensare la cifra di 1,2 miliardi di dollari l’anno con entrate alternative, secondo la stima del ministro dell’energia Fernando Santos.
A tal proposito, l’Ecuador è anche uno dei pochi Paesi dell’America Latina a non avere una moneta propria ed aver deciso di adottare il dollaro statunitense, una caratteristica che rende particolarmente ardua la sfida economica del neopresidente Noboa.
Il “nuovo Ecuador” del neopresidente Daniel Noboa
Tra i punti cardine del programma di Noboa, oltre la già citata guerra al narcotraffico che devasta il Paese, in particolare sulla zona di confine con la Colombia, vi sono il rafforzamento dell’istruzione e dell’occupazione, nonché della sicurezza urbana per “dare pace alle famiglie che non possono uscire in strada”.
Dalla sera del 15 ottobre, alla vigilia del verdetto, la città di Quito è stata animata dai festeggiamenti anticipati per la vittoria – data già per certa – di Noboa.
Le Presidenziali in Ecuador del 2023 costituiscono un momento storico fondamentale per la politica ecuadoriana in quanto segnano una battuta di arresto al “correismo” che ha dominato il Paese negli ultimi 15 anni.
Correa si trova lontano dal Paese dal 2017, anno nel quale fu condannato in contumacia a 8 anni di prigione per corruzione.
La vittoria di Noboa ha ribaltato la situazione del primo giro di votazioni, tenutosi lo scorso agosto, dove Gonzalez si era aggiudicata il primo turno.
Ma è certamente l’episodio dell’assassinio dell’ex giornalista e uno dei candidati rivale della Gonzalez, Fernando Villavicencio, ad aver portato l’attenzione mediatica di tutto il mondo sulle Presidenziali in Ecuador. Villavicencio, infatti, aveva denunciato la corruzione.
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La riforma carceraria di Daniel Noboa
Il neopresidente Daniel Noboa, all’alba del suo ingresso come Presidente dopo il risultato delle Presidenziali in Ecuador ha fatto sapere che tra i primi provvedimenti in atto vi sarà soprattutto una riforma dell’amministrazione delle carceri, che lui stesso ha descritto come un “disastro totale”.
L’ultima, per citarne una, caratterizzatasi per la sua efferatezza, si è verificata proprio lo scorso luglio con un bilancio di 31 morti squartati.
È proprio nelle carceri, infatti, che si sono registrati, negli ultimi anni, violenti scontri che non di rado hanno causato delle vittime ed è proprio da queste che Noboa vuole ripartire per riformare l’Ecuador.
Noboa è incaricato del ruolo presidenziale fino all’inizio del 2025, quando ufficialmente scadrà il mandato del Presidente uscente Guillermo Lasso, fautore della cosiddetta “morte incrociata”, con il quale il Governo può sciogliere il Parlamento e indire elezioni anticipate.
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Il passaggio di consegne è previsto per il 10 dicembre. Al momento, inoltre, l’Assemblea Nazionale conta 13 deputati su 137 a favore di Noboa, pertanto fino a quella data, il neopresidente vincente alle Presidenziali dell’Ecuador dovrà assicurarsi anche la maggioranza dell’Assemblea Nazionale.