Si dà alla fuga con la febbre alta per evitare il tampone
Un cittadino statunitense in vacanza a Palermo, che presentava come sintomo la febbre a 38, ha lasciato la struttura alberghiera nella quale alloggiava per fuggire al tampone per il Covid-19, predisposto per lui dall’Azienda Sanitaria Provinciale, i cui dipendenti erano già arrivati in hotel. La fuga ha scatenato il panico nella città, ma l’uomo venticinquenne, rintracciato dai Carabinieri nei dintorni del Teatro Politeama e portato all’ospedale Ingrassia, è poi risultato negativo al tampone.
I siciliani di nuovo allarmati per il Covid
Nel frattempo però la Sicilia ricade nel paura, con 39 casi in più accertati nelle ultime ventiquattro ore rispetto alla giornata di ieri. Nella città di Palermo una commessa ventiseienne, presentatasi spontaneamente all’ospedale richiedendo il tampone perché non riusciva più a distinguere odori e sapori, è stata trovata positiva al Coronavirus.
Grazie al tracciamento dei contatti della ragazza è stato possibile controllare se vi fossero altri contagiati. Una sua collega nel negozio di animali è risultata infatti positiva. Le due donne stanno bene e non presentano sintomi preoccupanti: la prima è in osservazione presso il reparto malattie infettive dell’Ospedale Cervello e la seconda è in isolamento domiciliare. Ci sono ancora dubbi, però, sulla origine del cluster di contagio.
I numeri in tutta la Penisola si attestano oggi sui 379 contagi, pochi in meno rispetto ai 386 di ieri. 77 dei nuovi casi si registrano ancora in Lombardia, ma il nuovo pericolo in questo momento sono i focolai di importazione dall’estero. Sebbene l’Rt nazionale rimanga sotto 1, quello di ben sette regioni sembra aver superato questa soglia e i virologi avvertono che non si può ancora allentare la guardia.