Il ragazzo ha scalato le pareti dell’ospedale di Hebron, in Palestina, per sedersi sulla finestra della stanza della madre malata di Covid
La storia di Jihad Al-Suwaiti, giovane palestinese, è simile a quella di tante altre persone in tutto il mondo. Per la sua sicurezza, e per il rispetto delle norme anti-coronavirus che impediscono di diffondere il contagio, è stato allontanato da sua madre in quelli che intuiva sarebbero stati gli ultimi giorni di vita della donna.
Però Jihad, originario di Beit Awwa in Cisgiordania, non poteva sopportare di abbandonare l’anziana madre ricoverata nel reparto terapia intensiva dell’ospedale di Hebron, in Palestina. Ha così pensato di arrampicarsi lungo la parete dell’ospedale per assistere alla starle vicino donna attraverso la finestra.
Il post di Mohamad Safa fotografa l’emergenza Covid in Palestina
A far conoscere l’impresa di Jihad è stato il funzionario delle Nazioni Unite Mohamad Safa, che ha specificato che il ragazzo è rimasto accanto alla donna fino alla morte, arrivata il 16 Luglio, salendo fino alla sua finestra tutte le sere. La commovente storia è la fotografia del difficile periodo storico che stiamo vivendo. La Palestina, in particolare, sta vivendo una seconda ondata di contagi.
Se in Italia dopo la fine del lockdown la situazione sanitaria sembra sotto controllo, lo stesso non si può dire di paesi come il Brasile, gli Stati Uniti, l’India e il Sud Africa. In un mondo in cui il numero di contagiati dal coronavirus ha superato i 14 milioni in un solo giorno, sono migliaia le persone che muoiono senza poter dire addio ai loro cari.
A confortare i malati terminali restano solo i medici e soprattutto gli operatori sanitari, che hanno dimostrato la loro grandissima umanità in questi mesi. Sono tante le testimonianze di infermieri che si sono offerti di mettere in contatto i pazienti Covid con le loro famiglie tramite videochiamate e supporti elettronici.