L’ultima notizia in tema di vaccino anti-Covid è di oggi, a diffonderla ci ha pensato l’Oms che prevede la possibilità di ottenere una vaccinazione su vasta scala non prima della metà del 2021
Tanti sono i vaccini in fase di sperimentazione nel mondo ed è forte la speranza che almeno uno di questi possa superare al meglio tutti i controlli sulla sua efficacia e sulla sicurezza per la salute. A smentire, però, che una vaccinazione su vasta scala possa essere disponibile già dalla fine di quest’anno è intervenuta l’Organizzazione mondiale della Sanità.
Le prime dosi di vaccino, probabilmente, saranno disponibili già a novembre, nella migliore delle ipotesi anche in Italia, ma soltanto per le categorie più a rischio (si pensa soprattutto agli operatori sanitari), secondo quanto è stato dichiarato ieri dalla Commissione Ue. Una vaccinazione diffusa, quindi, che come ha spiegato Margaret Harris, portavoce dell’Oms, non sarà disponibile prima della metà del 2021, aggiungendo che: “sei dei nove candidati vaccini sono in fasi avanzate di sperimentazione, alcuni in fase 3 degli studi clinici, ma questa fase 3 richiede più tempo, perché dobbiamo vedere quanto il vaccino sia veramente protettivo e quanto sia sicuro“.
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Speranza: il vaccino in Italia già nel 2020
Notizia di poco fa è quella relativa alla sottoscrizione del contratto tra la Commissione Ue e AstraZeneca, azienda biofarmaceutica che ha dato via, tempo fa, alla sperimentazione del vaccino conosciuto come “vaccino di Oxford“. Esulta il Ministro della Salute, Roberto Speranza il quale, in Parlamento, ha dichiarato che le prime dosi del vaccino, se si dovessero confermare i risultati positivi della sperimentazione, saranno disponibili già entro la fine del 2020, decisiva, secondo il Ministro “l’alleanza con Francia Germania e Olanda che ha permesso di spingere l’Ue verso una forte accelerazione“.
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