Il Covid in inverno potrebbe causare circa 85mila morti, a rivelarlo uno studio inglese che mette in guardia su una terribile seconda ondata di diffusione del virus
Il Covid continuerà a diffondersi inesorabilmente fino a quando non sarà disponibile un vaccino su vasta scala, questo lo si sa, ma ciò che emerge da uno studio inglese racconta numeri impressionanti sulle possibili vittime del virus. Si tratta di uno studio governativo, reso noto dalla Bbc, realizzato da Sage, il comitato dei migliori scienziati nazionali esperti in materia di pandemie e malattie infettive, che rivela numeri impressionanti sulle morti da Coronavirus in Inghilterra, ipotizzando ben 85mila vittime nel Regno Unito nel prossimo inverno. Nel Paese, quindi, il Covid-19 causerebbe un raddoppio della cifra attuale, pari a 41.500 vittime. In base a questo scenario sarà plausibile la reintroduzione di misure restrittive fino alla primavera del 2021, sebbene nello studio non si accenni affatto ad un nuovo lockdown. Non tutti gli esperti, però, si trovano d’accordo con il numero di vittime indicato in questo studio, sostenendo come alcune ipotesi considerate da Sage non siano plausibili, trattandosi dello scenario peggiore.
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Covid-19: possibile seconda ondata in Italia

Negli ultimi giorni, a fronte di chi prevede una seconda ondata di diffusione del Covid in Italia con numeri importanti, ci sono molti scienziati e virologi che non la pensano esattamente così. Tra questi Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Vita-Salute San Raffaele, il quale ritiene che una seconda vera ondata di contagi in Italia non ci sarà, almeno non con i numeri che il nostro Paese ha conosciuto nei mesi scorsi e avverte, però, che è necessario non abbassare la guardia: “Una seconda ondata non arriverà, ma dobbiamo lavorare come se dovesse esserci e attrezzarci per il meglio. È determinante riuscire a monitorare i vari focolai e non saturare la capacità dei laboratori, che stanno facendo un lavoro imponente. Sin qui abbiamo dimostrato di essere capaci di controllare questi focolai ma come cittadini dobbiamo impegnarci a fare tutto quello che serve, anche scaricando l’App Immuni ma soprattutto dimostrando buonsenso nel quotidiano. Se no è come fare uno sgambetto a chi corre”.
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