Nel generale aumento dei contagi da Covid-19 che si sono registrati in Italia nell’ultimo periodo, questi ultimi due giorni si è respirato un po’, e le statistiche ci parlano di una diminuzione dei casi. Ciò non esclude l’ipotesi sempre più probabile di un prolungamento dell’uso obbligatorio delle mascherine
Tra sabato 1 e domenica 2 agosto sono da segnalare 239 contagi, il che ribadisce il calo registrato anche il giorno prima (con 295 casi). Prevedibilmente, i dati sono proporzionali a un netta diminuzione dei tamponi effettuati: 43.269, vale a dire 17 mila di meno rispetto a venerdì-sabato.
Le nuove vittime registrano un lieve aumento: sono 8 a fronte delle 5 delle 24 ore precedenti. Ad oggi si segnalano poi 42 pazienti in terapia intensiva (-1), 708 ricoverati con sintomi (+3) e in generale 12.456 persone attualmente positive. Si sono raggiunti i 248.070 casi totali di contagio in Italia.
Nessuna regione a contagi zero: nonostante il calo, è alta l’ipotesi mascherine oltre Ferragosto
D’altro canto si è ben lontani dal potersi definire tranquilli: nessuna regione è più a contagi zero, e secondo l’ultimo rapporto settimanale di Iss e Ministero della Salute, i focolai ed i cluster sono più di 730.
La Lombardia continua ad essere la regione più colpita, tanto che tutti gli ultimi decessi sono circoscritti in quest’area. La regione è anche tra quelle che fanno registrare più casi in aumento (+38); sopra, solo l’Emilia Romagna, con 49 nuovi casi di contagio. Segue il Veneto, con 45. L’indice medio di trasmissibilità, a livello nazionale, è fortunatamente sotto l’1 (0.98); tra le regioni da monitorare, dove il cosiddetto Rt è superiore alla media, ci sono la Sicilia e soprattutto, ancora il Veneto, con 1.66.
Insomma, non sorprende che da fonti di governo giungano notizie circa un prolungamento dell’obbligo dell’uso delle mascherine in luoghi chiusi accessibili al pubblico, finora previsto solo fino al 15 agosto. La conferma arriverà probabilmente la prossima settimana col nuovo dpcm. Le linee guida generali attualmente in vigore non dovrebbero invece subire modifiche: nonostante l’andamento altalenante della diffusione, queste continuano a sembrare adeguate all’obbiettivo del contenimento.