Dal 24 Febbraio aumentano i casi di sette volte tra i bambini e di sei tra gli adolescenti
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità i contagiati dal coronavirus non sono più, come si pensava in un primo momento, per la maggior parte anziani. Dal 24 Febbraio scorso i contagi tra bambini e bebè sono aumentati di sette volte. Secondo l‘Oms i bambini fino a 4 anni rappresentano il 1,2% dei contagiati e quelli tra i 5 e i 14 anni il 2,5%. Anche fra giovani e adolescenti i contagi crescono, aumentando di sei volte. I positivi al Covid fra i 15 e i 24 anni sono il 9,6%.
La spiegazione dell’aumento dei contagi tra bambini
Questo dato è con probabilità dovuto, più che a una reale maggiore incidenza dei casi in questa fascia d’età, alla tendenza recente di eseguire il tampone non solo su chi mostra sintomi gravi, ma anche su chi ne presenta di lievi oppure sugli asintomatici che sono stati in contatto con i positivi. Se prima cioè i bambini, che tendono ad ammalarsi meno gravemente di Covid o a non ammalarsi affatto, non venivano sottoposti a tampone, oggi vengono eseguiti i controlli anche su questa categoria.
Inoltre il Coronavirus si è diffuso ormai anche in quei Paesi dove l’aspettativa di vita più bassa e le natalità più elevata rendono la popolazione nel complesso più giovane. Ciò dimostra che nessuna fascia di età è immune al Covid. Anche i bambini o i ragazzi asintomatici rappresentano un pericolo, perché possono ignorare di aver contratto il Coronavirus e trasmetterlo a persone più anziane o immunodepresse.
L’Oms registra che il 64% delle persone che hanno sono venute in contatto con il virus hanno tra i 25 e i 64 anni. Al contrario di quanto si credeva fino a qualche mese fa, la percentuale di contagiati fra i 65 e gli 84 anni è del 19,4% e solo del 3,4% fra gli ultraottantacinquenni. Ma anche questo dato è relativo, poiché su scala mondiale le persone che arrivano a questa età sono un numero molto basso.
