Durante un intervento relativo alla situazione in Italia, il coordinatore Cts Agostino Miozzo non esclude nuove chiusure locali e invita a non sottovalutare la situazione
Nonostante la “pausa estiva” da coronavirus abbia tendenzialmente alleggerito il ricordo di un momento estremamente duro vissuto negli ultimi mesi, è bene che vi sia la consapevolezza che non bisogna lasciare nulla al caso e che il virus non è stato ancora sconfitto, ma solo “tenuto a bada”. Il coordinatore Cts Agostino Miozzo interviene sottolineando come la situazione sia ancora gestibile, nonostante i contagi in aumento, ma non vada assolutamente sottovalutata.
L’intervento del coordinatore Cts Agostino Miozzo
Il coordinatore Cts, Agostino Miozzo, interviene sull’ipotesi di un nuovo lockdown nazionale affermando che “è decisamente improbabile“, ma le chiusure locali “possono diventare inevitabili se la situazione sfugge di mano, se il controllo del territorio e degli infetti sfugge di mano“, aggiungendo che “il rischio esiste perché c’è sempre una festa danzante o un barbecue da fare, un funerale da celebrare“. Miozzo si esprime anche sulla situazione di monitoraggio dei casi attuali, dicendo che che “400 casi al giorno non sono tanti né pochi. Dicono che il virus c’è ed è presente in tutto il paese. Siamo ancora in una situazione governabile. Però è una situazione precaria e il passaggio, il salto quantitativo, può essere molto veloce, questo è il rischio vero”.
“Le discoteche – aggiunge Miozzo – devono rimanere chiuse perché, checché se ne dica, con migliaia di ragazzi ammassati non c’è nulla da fare. Le aggregazioni di massa sono devastanti – aggiunge – impossibili da gestire”. É vero anche che vi sono interessi economici e migliaia di lavoratori da tutelare. “Ci rendiamo perfettamente conto – dice – e per questo servono delle compensazioni. Il lavoratore del settore va tutelato come e forse anche più degli altri, perché parliamo di un settore troppo a rischio”. Tenere le discoteche aperte “è un serio rischio”, sottolineano fonti di governo ricordando alle Regioni che l’esecutivo, anche nell’ultimo Dpcm, “ha sempre ribadito che le aperture non erano e non sono previste”. Al fine di trovare una soluzione condivisa, mercoledì si é tenuto un incontro al quale hanno partecipato i ministri Speranza, Boccia e Patuanelli e, secondo quanto appreso, il ministro degli Affari Regionali potrebbe riconvocare i governatori. Le Regioni, dicono ancora le fonti, hanno deciso “in autonomia di aprire a certe condizioni” ma in questa fase “è necessaria la massima responsabilità e il massimo scrupolo per le condizioni di sicurezza e la reale tutela della salute”. I governatori che in queste ore stanno decidendo di chiudere i locali da ballo e le discoteche seguendo le indicazioni del governo, concludono le fonti, “non vogliono colpire un settore ma ritengono un serio pericolo l’apertura di spazi dove il contagio può correre”. La governatrice calabrese Santelli, ad esempio, nonostante i dati bassissimi di contagio, ha firmato un’ordinanza con la quale dispone la chiusura di tutte le attività che hanno attinenza con il ballo, quindi sale da ballo, discoteche e locali assimilati come i lidi balneari, all’aperto o al chiuso.
I contagi sono sempre più in aumento
Salgono ancora i contagi per coronavirus e per la prima volta da settimane superano i 500 in 24 ore: sono 523 i nuovi casi registrati in un giorno, secondo i dati del ministero della Salute, mentre mercoledì erano stati 481 ieri. Complessivamente sono 252.235 le persone che hanno contratto il virus. In calo invece il numero delle vittime: 6 in più rispetto a mercoledì che portano il totale a 35.225, mentre mercoledì l’incremento era di 10.Tra le regioni solo la Valle d’Aosta non fa registrare nuovi casi mentre i maggiori incrementi si registrano in Veneto (+84), Lombardia (+74), Liguria (+63) e Sicilia (+42).
Nei prossimi giorni, nei principali aeroporti, nei porti e linee di confine, in via sperimentale si potranno trovare postazioni per eseguire i test rapidi per chi è sprovvisto dell’attestazione del test eseguito prima della partenza e risultato negativo. Per eventuali informazioni è possibile chiamare il Ministero della Salute: dall’Italia al numero gratuito 1500, mentre dall’estero ai numeri +390232008345, +39.02.89619015, +39.02.83905385. Lo rende noto il ministero della Salute.
Una situazione di “transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento”: e’ quanto si legge nel rapporto di Monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Iss sulle infezioni da Covid in Italia nella settimana dal 3 al 9 agosto. I dati relativi alla seconda metà di luglio 2020 mostrano “importanti segnali di allerta per un possibile aumento della trasmissione”. Risulta quindi essenziale mantenere elevata l’attenzione e continuare a rafforzare le attività di contact tracing (ricerca dei contatti) in modo da identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione e continuare a controllare l’epidemia.
Nell’ultima settimana di monitoraggio sono stati riportati 925 focolai di Covid di cui 225 nuovi, entrambi in aumento. Le Regioni con valore Rt maggiore di 1 sono 9. Lo indica il monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Iss. “Il forte impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti si sta dimostrando efficace nel contenere la trasmissione locale del virus come dimostrato da valori di Rt pari o inferiori a 1 nella maggior parte delle Regioni/PPAA. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime medie pari o superiori ad 1 in nove Regioni dove si sono verificati nelle ultime 3 settimane recenti focolai ma senza comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali”.
Sono nove le regioni con Rt maggiore di uno, tre in meno rispetto alla settimana scorsa quando se ne contavano 12, con la Sicilia che con 1.40 ha quello più alto a livello nazionale. Tre regioni, Basilicata, Calabria e Molise, hanno un valore pari a zero. La cifra ha superato il valore di soglia anche in Abruzzo, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia,Toscana e Veneto.