Covid-19 in aumento: nuova ondata a fine agosto?

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Continua il leggero aumentare dei contagi in Italia: secondo il bollettino quotidiano del Ministero della Salute, ieri sono stati registrati 275 nuovi casi. Il virologo Andrea Crisanti ipotizza una nuova ondata sul finire del mese estivo

Sui 51.671 tamponi effettuati, i nuovi contagiati risultano in lieve crescita rispetto al giorno prima (252), mentre non muta il numero delle vittime, 5 in entrambe le giornate. In calo i guariti: 128 pazienti in meno contro i 350 di ieri. Purtroppo stavolta tali numeri non sono direttamente proporzionali alla quantità di test, che ieri sono stati di meno: 51.671, contro i 53.334 del giorno prima.
In generale però, il quadro italiano si dimostra decisamente più sotto controllo di altri paesi europei. Ma preoccupa il fatto di non potere essere davvero certi del motivo.

Parla il professor Crisanti: possibile nuova ondata covid prima del previsto

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Professor Andrea crisanti sul Covid (foto dal web)

A tal proposito è stato chiesto il parere ad Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all’Università di Padova, in un’intervista al Messaggero.

Il punto su cui pone l’attenzione il professore è che prima di tutto occorre capire i motivi della differenza; solo allora ci si potrà considerare davvero sotto controllo: “Guardando i numeri dei Paesi vicini a noi viene da pensare che avremo problemi con il coronavirus non a ottobre-novembre come si era ipotizzato, ma già alla fine di agosto“. Continua il docente: “Forse non stiamo effettuando i tamponi alle persone giuste. Ma non voglio per forza essere pessimista, magari siamo più bravi, più efficaci nell’isolare i focolai.  Comunque sia, sarebbe utile conoscere le ragioni della differenza“.
Per l’appunto, un potenziale dubbio riguarda le persone sottoposte al test. Secondo Crisanti la priorità andrebbe data a chi entra in Italia, dunque con un focus sulle frontiere, specialmente per chi arriva da aree a rischio, con una conseguente azione di tracciamento su coloro che sono entrati.

Insomma, non bisogna scordare che non c’è reale soluzione senza una definitiva comprensione della causa.  Se lo chiedono anche in Vietnam, dove in quasi 100 giorni è spuntato un nuovo caso di contagio trasmesso localmente. Dal 1° luglio, intanto, più di cinque milioni di casi sono stati registrati in tutto il mondo, più di un terzo dei casi totali dal principio della pandemia. “Nessun paese è risparmiato” avverte l’OMS “la chiave per controllare la trasmissione è trovare, isolare, testare e trattare casi e contatti”

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futuranews

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