A partire dal 15 marzo 2021 tutte le regioni italiane saranno arancioni o rosse, a eccezione della Sardegna, che rimarrà bianca. Diverse le norme alle quali attenersi nelle diverse zone
Le regioni che saranno zona rossa a partire dal 15 marzo sono: Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Veneto, e la Provincia autonoma di Trento.
Le regioni che, invece, passeranno alla zona arancione: Abruzzo, Basilicata (a partire dal 16 marzo), Calabria, Liguria, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e la Provincia di Bolzano, che presenterà delle restrizioni riconducibili a una zona rossa.
Le nuove norme da seguire nelle diverse zone sono molteplici:
- nelle zone arancioni sarà possibile spostarsi liberamente nei limiti del proprio comune dalle 5 alle 22. In zona rossa non sarà possibile muoversi neanche all’interno del proprio comune. In entrambi i casi, per spostarsi, sarà necessario dimostrare di avere comprovate motivazioni (salute, lavoro, spesa…);
- In zona arancione saranno possibili le visite a parenti e amici nel medesimo comune, sempre dalle 5 alle 22, con delle doverose limitazioni. Sarà possibile effettuare le visite per un massimo di 2 persone (esclusi minori di 14 anni e parenti con disabilità/non autosufficienti). Le visite saranno possibili a una sola abitazione privata al giorno. In zona rossa sono vietate le visite a parenti e amici, eccezion fatta per i giorni dal 3 al 5 aprile, durante i quali sarà possibile fare visita a una sola casa nella propria regione (sempre dalle 5 alle 22);
- In zona arancione e in zona rossa vigono le stesse regole per quel che concerne lo spostamento verso le seconde case. Sarà possibile infatti raggiungere la propria seconda casa in qualunque fascia essa si trovi, ma senza amici o parenti, purché essa sia stata affittata o comprata prima del 14 gennaio;
- Le scuole saranno aperte in zona arancione, garantendo una presenza del 50-75% degli studenti. Eccezion fatta per le zone “arancione scuro”, nelle quali i governatori avranno facoltà di chiudere le scuole. Sospesa, invece, la didattica in presenza nelle zone rosse, tranne per gli studenti disabili o con bisogni educativi speciali;
- Negozi aperti in zona arancione, con limitazioni solo nei festivi e prefestivi, durante i quali i negozi all’interno dei centri commerciali dovranno star chiusi. In zona rossa chiusi i negozi di abbigliamento, calzature e gioiellerie, oltre che parrucchieri, barbieri e centri estetici. Consentita solo la vendita di beni di prima necessità;
- Medesime regole per entrambe le zone riguardo bar e ristoranti: chiusi al pubblico ma consentito l’asporto e le consegne a domicilio. L’asporto dei bar è consentito fino alle 18, fino alle 22 invece per ristoranti ed enoteche;
- Le stesse regole anche per quanto riguarda l’attività sportiva all’aperto. Sarà possibile effettuare solo attività sportiva individuale e sarà possibile uscire dal proprio comune per fare jogging o andare in bici, purché il punto di partenza e quello di arrivo coincidano.
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Coronavirus, terza ondata: picco dei contagi previsto a fine marzo
Situazione contorta, quella che ci apprestiamo a vivere e che, a dirla tutta, stiamo vivendo già da diverso tempo. Ci troviamo, difatti, nel pieno della terza ondata; o, come definita dal virologo Fabrizio Pregliasco, “un forte rigurgito della seconda”. Dichiara sempre Pregliasco: “Questa fase è iniziata intorno al 20 di febbraio e andrà avanti, presumibilmente, fino a fine marzo”.
Stando ai dati raccolti durante tutto l’anno appena passato, infatti, ci si è resi conto che un’ondata è della durata media di circa 40 giorni. Si presuppone che il numero delle vittime potrà iniziare a vedere un calo solo a partire dalla fine di aprile.
Il cosiddetto “ritorno alla normalità”, che tanto ci piace sognare, secondo gli esperti non potrà giungere prima di 7-15 mesi.
Non ci resta, dunque, che sperare per il meglio tra comportamenti individuali e una campagna vaccinale che procede se pur con qualche ostacolo.
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