Respinta l’opposizione di Anna Maria Franzoni al pignoramento della villetta di Cogne, ora sarà messa in vendita
La richiesta da parte di Anna Maria Franzoni e di Stefano Lorenzi di sospendere l’esecuzione immobiliare per il pignoramento della famosa villetta di Cogne è stata respinta dal tribunale di Aosta. Il pignoramento era dovuto al mancato pagamento dell’onorario di Carlo Taormina, ex legale di Anna Maria che l’aveva assistita nella sentenza civile a Bologna. La Franzoni era già stata condannata per l’omicidio del figlio Samuele che era avvenuto proprio nella stessa villetta, ora posta in pignoramento a causa dei 450 mila euro che la donna deve ancora al suo ex legale.
L’avvocato Taormina, aveva già pignorato metà dell’immobile della famiglia, nella quale Anna Maria Franzoni era anche tornata poco dopo aver riacquistato la libertà. La Franzoni e suo marito avevano contestato il provvedimento dichiarando la villetta non pignorabile, poichè facente parte di un fondo patrimoniale che era stato costituito nel 2009. I due si erano opposti quindi alla decisione l’ex legale, ma secondo il tribunale il fondo patrimoniale non costituirebbe alcun ostacolo in quanto legato strettamente al sostentamento della famiglia nel momento in cui la Franzoni si trovava ancora in fase processuale. Inoltre il debito con l’ex avvocato avrebbe contribuito a far tornare Anna Maria in famiglia e quindi è dovuto, essendo stato contratto per l’attività di difensore svolta da Taormina, debito che però non era stato mai pagato passando da 275 a 450 mila euro. Il fondo quindi non può essere ostacolo al pignoramento, e l’immobile ora ha il via libera per essere messo all’asta. Il giudice ha fissato il 30 ottobre la data termine per la vendita della quale si occuperà sempre il Tribunale di Aosta.
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