“I sogni non bisogna mai tradirli perché se li tradisci la notte ti tirano le coperte”, queste parole di Claudio Fiorentini rispecchiano a pieno il suo senso artistico e di vita.
Il poeta, scrittore e pittore romano vive a Madrid, dove ha aperto Captaloona, una galleria d’arte che vuole essere anche un luogo ideale. Il nome viene da un suo libro omonimo e dunque dalle parole “capta” e “loona”. Il luogo ideale per l’artista è un’antenna che capta i raggi della luna. “Il senso di una galleria d’arte è captare i raggi della luna e poi diffonderli”, spiega Fiorentini.
“La mia opera è parapittorica – spiega Claudio – perché sarebbe una presunzione definirla pittorica visto che dipingo con le mani. Prima preparo il fondo e utilizzo materiali di ogni sorta. È una tecnica che si sviluppa con l’intuito, usando cose come sabbia, bottoni, stucco murale, ritagli di giornale, tutto quello che finisce nella pattumiera”.
“Con le mani preparo la base e poi con dei bastoncini o con le mani stesse faccio dei rilievi. Una volta che questa base si è indurita passo il colore che assume un dettaglio diverso a seconda del fondo. In seguito faccio un lavoro di finitura. Il titolo di questo lavoro è tutto ciò che viene dal caos: come, ad esempio, “scavare il caos”.
“Nel momento in cui percepisco un equilibrio smetto di lavorare la tela. La definirei anche pittura orgasmica: sai quando hai finito perché te lo dice qualcosa dentro di te. Qualunque sia la disciplina artistica il lavoro è quello di uno scavo interiore: bisogna cogliere piccole scintille di bellezza”.
La produzione letteraria di Claudio Fiorentini
L’opera letteraria di Claudio Fiorentini si compone di una raccolta di racconti, nove romanzi e sette sillogi poetiche di cui una in dialetto romanesco firmata con lo pseudonimo di Anonimo Monteverdino perché non è il tipo di poesia che di solito compone.
“La mia ricerca poetica – continua – è iniziata circa 50 anni fa. Sono passato attraverso diverse tappe anche in quella che risale a quando sono entrato in un gruppo di metasimbolisti, il cui lavoro era cercare la radice del suono. Per otto anni ho condotto questo tipo di ricerca. Da lì ho raggiunto il mio modo colloquiale di scrivere poesia, tenendo sempre in un cantuccio la poesia in versi”.
Dal suo quarto romanzo, La stella e la sua luce, hanno tratto una sceneggiatura in cui ci sono scatti di umorismo e tanti aspetti filosofici.
“I miei romanzi sono onirici, i personaggi sono strampalati e prodotti anche dai sogni che realmente faccio. Il personaggio dell’ultimo romanzo, ‘Torre di pietra’, è un ladro avanti con l’età che non può andare in pensione perché non ha mai pagato, ovviamente, i contributi. È di origine nobile ed è appassionato di cinema”.
“La caratteristica del suo lavoro – continua Claudio Fiorentini – è usare le arti cinematografiche per fare i suoi furti, apparendo sotto le sembianze di attori come Vittorio Gassmann, Humphrey Bogart e altri. I miei personaggi sono ingenui e puri perché nella loro assurdità rappresentano le sensazioni più elementari della nostra società”.
“Per me la letteratura non serve a niente a meno che non abbia la possibilità di generare pensiero e quindi significa che devo far scattare la molla nel lettore affinché esclami: ‘Ah non ci avevo pensato’.
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I progetti futuri del poeta, scrittore e pittore romano
Tra i prossimi progetti di Claudio Fiorentini ci sono l’iniziativa Luna contemporary: “Porto avanti i miei artisti, partendo da artisti sconosciuti, faccio scouting correndo anche dei rischi”. A novembre ci saranno due mostre con due artisti spagnoli: Antonio Madueño e Javier Sanz.
Ci sono inoltre le collettive, a dicembre ce ne sarà una con alcuni artisti messicani. “L’arte non ha frontiere, questo è il principio, è caos creativo, non ci sono libri sacri per dire come si fa, l’arte non conosce altra possibilità che non sia il dialogo: questa è la cosa più importante dell’arte”.
Ci sarà poi il Poetry Hub: si parte dall’identificazione di poeti contemporanei italiani e spagnoli che Fiorentini seleziona e traduce. Ogni mese ne traduce quattro, due italiani e due spagnoli. Li pubblica sul suo sito web che è un’antologia dinamica e li propone a riviste specializzate per arrivare a una pubblicazione di un’antologia bilingue. “La condizione è che siano poeti vivi e in attività e non storicizzati ma che lo saranno un giorno”, spiega ancora.
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Qual è il sogno più grande di Claudio Fiorentini?
“Riuscire a essere un referente per l’arte contemporanea come sto scrivendo la mia strada nella poesia vorrei farlo anche nell’arte contemporanea affinché questo luogo ideale, che si chiama Captaloona, non sia soltanto una galleria d’arte ma anche un riferimento per artisti, critici e appassionati. Spero infine che i miei romanzi riescano a essere apprezzati come credo che meritino”.
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La foto in evidenza è di Federica Massari