I miracoli non li compiono soltanto i santi. Molti napoletani potrebbero parlarvi di un Teschio con le orecchie situato nell’ipogeo della Chiesa Museo di Santa Luciella che ne ha regalati tanti ai propri devoti. Un miracolo più umano, ma non per questo meno straordinario, invece è stato compiuto dai ragazzi dell’associazione “Respiriamo arte Aps” che si prende cura di uno dei luoghi dimenticati di Napoli per farlo scintillare di nuovo di vita.
È di soltanto pochi giorni infatti la scoperta della rinata facciata della Chiesa in Vico Santa Luciella 5 nel cuore del centro storico partenopeo, al cui restauro abbiamo dedicato un articolo: Il nuovo volto della chiesa di Santa Luciella: dopo quasi 40 anni torna a splendere la facciata con il restauro.
Inoltre un momento in cui la chiesa ha registrato un boom di visite è stato grazie al programma “Stanotte a Napoli” di Alberto Angela.
“Voci dall’Aldilà” alla Chiesa Museo di Santa Luciella
Chi è stato tra i fortunati presenti nei giorni venerdì 28, sabato 29 e domenica 30 ottobre 2022 ha avuto modo di gustare appieno una delle visite guidate recitate organizzate da “Respiriamo Arte Aps” con due attori della compagnia “La Caverna” Chiara Di Bernardo e Daniele Acerra. Quest’ultimo è anche autore del testo “Voci dall’Aldilà” scritto per la chiesa legata al culto delle anime del Purgatorio e messo in scena senza l’ausilio di un palco ma completamente in mezzo ai visitatori/spettatori.
Il protagonista della serata è stato il Teschio con le orecchie: sono state infatti narrate le storie, un misto tra credenza popolare e realtà, dei devoti a questa speciale “capuzzella”. Si considerava infatti un punto di incontro tra il mondo dei vivi e quello dei morti perché appunto aveva le orecchie.
Altro non sono che deformazioni del cranio rimaste visibili ancora adesso ma questo non importava a chi chiedeva una grazia, un favore o un vero e proprio miracolo. Che si creda o no ai miracoli, nell’ipogeo della Chiesa Museo di Santa Luciella ci sono le prove: sulle pareti sono appesi infatti gli “ex voto”: i doni fatti dai devoti al Teschio con le orecchie che rappresentano proprio il simbolo oggetto della preghiera come un bambino o una parte del corpo.
Alla fine della visita guidata è stato possibile per chi lo volesse scrivere un pensiero o una richiesta al Teschio con le orecchie e depositarlo insieme agli altri nella speranza che ogni desiderio venga esaudito. Tuttavia anche soltanto ammirare ed essere partecipi di questa visita guidata recitata è stato un gran bel regalo per ognuno dei presenti, che di sicuro è tornato a casa più ricco.
Storia della Chiesa Museo di Santa Luciella
La Chiesa di Santa Luciella venne edificata nel 1327 da Bartolomeo di Capua, giureconsulto alla corte di Carlo II e Roberto d’Angiò. Nacque come ex voto (grazia ricevuta) in onore di Santa Lucia (da qui deriva il nome Santa Luciella in merito alle dimensioni della chiesa). Nel 1748 approdò la corporazione dei Pipernieri che lavoravano il piperno, una pietra lavica grigia che caratterizza il territorio di Napoli. Quando lavoravano questa pietra potevano subire dei danni agli occhi per le schegge che schizzavano e quindi giunsero proprio in questa chiesa per cercare protezione da Santa Lucia (protettrice degli occhi).
La chiesa fu abbandonata conseguentemente al terremoto del 1980 che ne decretò il pericolo di sicurezza. Il recupero è stato possibile grazie alla raccolta fondi, a partire dal 2015, mediante le visite guidate alla chiesa dei Santi Filippo e Giacomo – Complesso Museale dell’arte della Seta, dove pure sono stati riaperti alcuni ambienti (la sagrestia settecentesca, la cripta della Corporazione dell’Arte della Seta e l’area archeologica) e con l’intervento del Pio Monte della Misericordia, che con una donazione di 35.000 euro ha permesso la messa in sicurezza del sito.
Foto della Chiesa Museo di Santa Luciella – Napoli
Foto in evidenza del Teschio con le orecchie di Federica Massari
