L’orrore gira sul web, emergono le chat del 50enne di Milano arrestato per pedofilia: “Ora voglio bimbe vere”

Si difende dal carcere di San Vittore di Milano il 50enne arrestato mercoledì 23 agosto accusato di pedofilia e detenzione di materiale pedopornografico: "ho un problema ma lo voglio affrontare", ha dichiarato l'uomo che adescava minorenni in chat
L'orrore gira sul web, emergono le chat del 50enne di Milano arrestato per pedofilia: "Ora voglio bimbe vere"

“Ho talmente tanto materiale che ne ho quasi la nausea… Ora voglio bimbe vere!”, questa è una delle frasi che il 50enne arrestato mercoledì 23 agosto a Milano avrebbe scambiato con un suo amico, la stessa è stata riportata nell’ordinanza di custodia cautelare. A raccontarlo è MilanoToday.

Davanti al gip Luca Milani durante l’interrogatorio di garanzia l’uomo, che adesso si trova nel carcere di San Vittore in una sezione protetta, si è difeso ammettendo di avere un problema ma di volerlo affrontare. Il 50enne, accusato di pedofilia, detenzione e cessione di materiale pedopornografico, ha negato di aver offerto denaro a famiglie in difficoltà e ragazze madri per commettere abusi sui loro bambini.

Avrebbe infatti contattato su alcune chat online genitori con grossi problemi economici che avrebbero venduto i propri figli in cambio, appunto, di vile denaro. Il gip infatti ha scritto che a seguito dell’analisi informatica si sarebbe appreso “dell’incessante ricerca di minori (direttamente o per il tramite di genitori), anche sfruttando le loro debolezze economiche o psichiche e promettendo in cambio del denaro”.

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Il 50enne di Milano arrestato per pedofilia voleva adescare una sua parente minorenne

L'orrore gira sul web, emergono le chat del 50enne di Milano arrestato per pedofilia: "Ora voglio bimbe vere"
Carcere (Foto da Google Immagini con Licenze Creative Commons)

Secondo le accuse sarebbe dal 2019 che il 50enne avrebbe adescato giovanissime ragazze in chat per ottenere materiale pedopornografico e anche incontri sessuali.

Inoltre, in una chat di tre anni fa, si fa riferimento a una sua parente minorenne che vive a 40 chilometri da casa sua: l’intenzione era quella di abusare della piccola. Anche questo nega l’indagato che adesso, come detto, si trova nel carcere di San Vittore, dove ha avuto il primo incontro con uno psicologo.

Ora il giudice deve valutare e decidere sull’istanza proposta dal difensore che ha chiesto per il suo assistito gli arresti domiciliari perché, secondo lui, non c’è l’esigenza di trattenerlo dietro le sbarre.

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L’indagine è partita da una segnalazione delle forze dell’ordine canadesi perché un “utente italiano aveva effettuato l’upload di un’immagine a carattere pedopornografico”. L’utente in questione sarebbe proprio il 50enne arrestato mercoledì scorso a Milano.

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