Caso Elisa Pomarelli, dopo un anno i funerali della giovane

Elisa Pomarelli

Caso Pomarelli, dopo un anno si restituisce il corpo alla famiglia 
Era il 24 agosto 2019 quando Elisa Pomarelli veniva uccisa da un uomo che considerava un suo amico semplicemente perchè l’amore morboso, l’interesse che questo 45enne provava verso di lei non era ricambiato. Elisa infatti era lesbica e questo rifiuto scatenò nell’uomo una ferocia tale da ucciderla e poi farla a pezzi per liberarsi del corpo.
Solo a distanza di un anno  il processo ha consentito alla famiglia di seppellire la giovane, colpevole di aver risposto al suo futuro carnefice con un semplice “preferisco le donne”.
LEGGI ANCHE -> Lo stiramento del seno: una delle torture inflitte alle bimbe del Camerun

I Giudici escludono il femminicidio, un caso che fa discutere

Elisa Pomarelli
Il processo Pomarelli (foto dal web)

Massimo Sebastiani ha subito confessato di aver commesso il fatto avvalendosi del rito abbreviato e della perizia psichiatrica richiesta dalla sua difesa per ottenere uno sconto di pena, “premio” che di fatto ha ottenuto. Ciò che desta scalpore è l’esclusione del femminicidio: i giudici insistono infatti che il movente era un altro. Inoltre non è stata riconosciuta la circostanza aggravante della lesbofobia in quanto la legge contro l’omobilesbotransfobia non è ancora approvata in Italia.
L’esperta giuridica di EL*C – la cui sigla sta per Eurocentralasian Lesbian* Community – lamenta una forte discriminazione: in primis, in casi analoghi è stata esclusa la possibilità del rito abbreviato, rito speciale che invece ha goduto il Sebastiani. Circa il femminicidio, ci sarebbe stata una incongruenza terminologica da parte della Magistratura; femminicidio è l’omicidio perpetrato nei confronti della donna allo scopo di esercitarne una sottomissione e questo è quanto successo alla giovane Elisa, uccisa perché ha rifiutato le avances di un uomo, non era interessata a quella relazione.
L’ordinamento giuridico italiano nel legiferare lascia spesso dei vuoti che andrebbero colmati, il caso di Elisa trapela proprio questo: un’ulteriore ingiustizia patita dalla stessa perché lesbica. Le leggi devono tutelare l’essere umano in quanto tale a prescindere del proprio orientamento sessuale, solo così troverebbe piena applicazione l’articolo 3 della Costituzione, il principio di uguaglianza.
A Piacenza, dove hanno avuto luogo i funerali della giovane Elisa, è stato proclamato il lutto cittadino.
LEGGI ANCHE -> Perché “I may destroy you” è un vero e proprio manifesto femminista

Siamo una realtà indipendente
che
non riceve nessun tipo
di finanziamento.
Aiutaci a realizzare il nostro sogno,
dona anche tu

Siamo una realtà indipendente che non riceve nessun tipo
di finanziamento.
Aiutaci a realizzare il nostro sogno,
dona anche tu

futuranews

Iscriviti alla nostra Newsletter:
per te tante sorprese!