Esattamente un mese fa Lucio Dalla avrebbe compiuto 77 anni. Nato il 4 marzo 1943, come recitava il titolo di una sua famosa canzone.

Chissà Lucio dov’è adesso, forse è nel vento ma “Cosa sarà a far muovere il vento”? O forse è su una stella… “Dov’è la strada per le stelle”? Chissà se ha trovato le carezze che cercava: “A modo mio avrei bisogno di carezze anch’io, a modo mio avrei bisogno di sognare anch’io, a modo mio avrei bisogno di pregare Dio ma la mia vita non la cambierò mai. A modo mio quel che sono l’ho voluto io”…

Avrà regalato i suoi sogni al primo angelo irriverente che ha incontrato? “E se la vita non ha sogni, io li ho e te li do”. E si saranno sbronzati insieme, bevendo quella “bottiglia che ti ubriaca anche se non l’hai bevuta”… Avrà incontrato il suo sovrano e l’avrà malmenato? “Cosa sarà che ti spinge a picchiare il tuo re che ti porta a cercare il giusto dove giustizia non c’è”. Si sarà svegliato improvvisamente pur volendo continuare a sognare, “Cosa sarà che ti strappa dal sogno”… E si sarà accorto che lassù come quaggiù non abbiamo poi bisogno di tanto per poter vivere, “Cosa sarà che ti fa comprare di tutto anche se niente che hai bisogno”. 

E in mezzo agli angeli sarà rimasto “A bocca aperta senza parole”, accorgendosi ancora che la nostra “America è lontana”? E alla fine di questo periodo d’emergenza e quarantena avrebbe urlato e cantato più forte che “Si muove la città Con le piazze e i giardini e la gente nei bar” durante una “Sera così dolce che si potrebbe bere, da passare in centomila in uno stadio, una sera così strana e profonda che lo dice anche la radio, anzi la manda in onda”, con una forza e uno “strano coraggio o paura che ci prende e ci porta ad ascoltare la notte che scende”.

Ora finalmente è in un posto dove può sentirsi libero di fare ciò che vuole come in quella canzone che dice “E si farà l’amore ognuno come gli va”.

Ma anche questo 2020 impervio e complicato “tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”.

Ciao Lucio.