I canti omofobi durante le partite di calcio non sono una novità ma adesso il Regno Unito ha deciso di mettere un freno a queste manifestazioni che hanno ben poco a che fare con il tifo
Basta con i canti omofobi nel calcio
Lo sport più omofobo e misogino è senza ombra di dubbio il calcio. Da sempre è stato visto come uno sport esclusivamente maschile, eterosessuale e non adatto ai gay e neppure alle donne. Inoltre non è raro assistere a cori o manifestazioni di carattere omofobo nei confronti degli avversari di turno.
Una situazione che nel Regno Unito potrebbe finalmente finire grazie alla decisione di modificare il Football Offensens Act del 1991 da rendere così illegale ogni forma di omofobia all’interno del calcio.
Milioni al calcio ma solo le briciole contro l’omofobia
Sappiamo bene che il calcio internazionale ha un giro di affari a parecchi zeri, basta pensare che la sola Premier League (La Serie A inglese) vale circa 7,6 milioni di sterline! Mentre alla lotta contro l’omofobia nei campi di calcio vengono destinate solo le briciole.
Infatti, il Dipartimento per il digitale, i media, la cultura e lo sport (DCMS) nel suo rapporto ha sottolineato questa discrepanza, affermando inoltre una lentezza nella lotta all’omofobia calcistica da parte delle autorità e degli stessi club sportivi.
Un grido di aiuto dalla Premier League
Recentemente un calciatore (Che è voluto rimanere anonimo) della massima serie inglese ha inviato una lettera pubblica in cui affermava di essere gay e di avere paura a fare coming out.
“Alla fine ci sono riuscito, ma c’è qualcosa che mi rende diverso dalla maggior parte dei giocatori di Premier League. Sono gay”.
Una situazione quella dei calciatori gay o bisex che è molto difficile da gestire, a causa della troppa omofobia all’interno degli stessi club e anche nelle tifoserie. Pochissimi i calciatori professionisti che hanno fatto coming out, e la maggior parte di loro sono usciti ‘dall’armadio’ solo a fine carriera.
Alla richiesta di aiuto il mondo del calcio inglese ha risposto dando il suo sostegno a tutti i calciatori gay e bisex ma in concreto poco si sta muovendo in quella direzione.
La triste vicenda di Justin Fashanu
Il primo calciatore professionista ha dichiararsi pubblicamente gay durante la sua carriera è stato l’inglese Justin Fashanu negli anni ’90. Un coming out che gli ha rovinato la carriera e la vita. Condannato dal mondo del calcio, dalla comunità afro e dalla sua stessa famiglia, fu costretto a fuggire l’Inghilterra per continuare a giocare a calcio. In quel periodo ipotizzare solamente un calciatore gay per di più di origine africana era impensabile.
Dopo la sua parentesi negli Stati Uniti d’America, rientrò a Londra dopo essere stato accusato ingiustamente da un ragazzo di violenza sessuale. A quel punto la pressione fu enorme e decise di togliersi la vita impiccandosi all’interno di un garage a Londra.
A distanza di anni, la situazione non è cambiata. L’idea di avere un calciatore dichiaratamente gay o bisex è ancora vista come un abominio del calcio.