Camera, decreto Covid: passa la fiducia

Camera decreto covid

Decreto Covid: alla Camera passa la fiducia con 276 sì, 194 no e un astenuto

La Camera ha detto sì alla fiducia per il decreto di proroga dello stato di emergenza fino al 15 ottobre prossimo. I deputati presenti erano 471, solo uno di loro si è astenuto dal voto. La maggioranza richiesta era di 136 voti, ma i sì sono stati 276 e i no 194. Ventotto deputati pentastellati non hanno partecipato al voto di fiducia, fra gli altri, si leggono i nomi di Iolanda Di Stasio, Yana Chiara Ehm, Giulia Grillo, Carmela Grippa, Marianna Iorio, Alvise Maniero, Vittoria Baldino, Emilio Carelli. Il risultato del voto di fiducia fa sì che venga prorogato lo stato di emergenza per il coronavirus fino al 15 ottobre, prolungando l’efficacia delle disposizioni contenute nei decreti legge n..19/20201, e nel decreto legge 33/20202, che hanno disciplinato, rispettivamente, l’applicazione delle misure per contrastare l’espandersi dell’epidemia e il loro graduale allentamento. Vengono prorogati inoltre i termini di efficacia di alcune misure e l’incarico dei direttori dei servizi di informazione per la sicurezza.

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Opinioni contrastanti sul decreto

Decreto Covid, Camera dei deputati
Decreto Covid, Camera dei deputati (foto dal web)

C’è chi appoggia fortemente il decreto e chi lo ostacola attraverso pesanti critiche. L’opposizione ha infatti attaccato il governo per l’uso “smodato” della fiducia: “Erano 32 gli emendamenti al decreto, da parte delle opposizioni non c’è stato nessun intento ostruzionistico, ma solo la volontà di correggere alcuni dispositivi, 32 emendamenti che potevano essere discussi e votati, e invece no. Il governo ha fatto cadere tutte le proposte di modifica, non per mettere a tacere le opposizioni ma per posizioni non allineate all’interno della maggioranza e scongiurare il rischio di una frattura, fa notare dei banchi il deputato di Forza Italia, Roberto Novelli. A difesa del provvedimento, invece, Emanuele Fiano del Pd, che dice: “Stiamo prorogando uno stato di emergenza fino al 15 ottobre, negare l’evidenza dell’emergenza sanitaria nel mondo e nel nostro Paese, e chiamarla dittatura sanitaria significa calpestare la memoria delle vittime e ignorare il sacrificio di chi ha salvato le nostre vite”.

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