Emergono particolari ancora più inquietanti sulla vicenda del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli. Due cuginette minorenni sono state violentate da un gruppo di ragazzi e secondo quanto riporta “Il Messaggero” avrebbero 10 e 12 anni e non 13 come si credeva inizialmente. Inoltre secondo l’Agi i componenti della losca banda di stupratori non sarebbero 6 ma il numero potrebbe arrivare a 15.
Le indagini al Parco Verde di Caivano: emergono nuove verità
Secondo la ricostruzione dei carabinieri nell’indagine coordinata dalla procura minorile di Napoli le cuginette sarebbero state stuprate più e più volte durante alcuni mesi. I telefoni cellulari degli stupratori sono stati messi sotto sequestro e si stanno analizzando i tabulati, cercando anche dei video delle violenze.
La verità, secondo quanto si evince dalle indagini, sarebbe ancora più dura di quella diffusa qualche giorno fa. Le due cuginette infatti venivano adescate non appena mettevano piede fuori casa ed erano invitate con la forza a seguire i loro “piccoli orchi” in luoghi dove venivano abusate e violentate.
Un paio di volte inoltre l’ex complesso sportivo Delphinia, noto ambiente malavitoso di degrado nonché piazza di spaccio vicino al Parco Verde, è stato il posto scelto per perpetrare queste violenze ai danni delle due vittime minorenni.
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Intervistata la madre di una delle due vittime delle violenze di Caivano
La mamma di una delle due ragazzine chiede che sua figlia ritorni da lei. Infatti adesso le due cugine sarebbero state affidate a una casa famiglia su ordine della Procura dei Minori di Napoli che ha disposto l’allontanamento dalle rispettive famiglie.
Il pm ha scritto: “La minore era ed è esposta, nell’ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psicofisica. Sono intervenuti in una situazione di chiara emergenza allo scopo di mettere in sicurezza la minore delle condotte dei genitori”.
Secondo quanto si legge su Agi la minore “è stata vittima di gravi abusi da parte di un gruppo di coetanei. Lo stile di vita della minore, che ha ‘favorito’ la perpetrazione del reato ai suoi danni – affermano gli assistenti sociali – è senz’altro frutto della grave incuria dei genitori che con ogni evidenza hanno omesso di esercitare sulla figlia il necessario controllo”.
La mamma di una delle due ragazzine però ha obiettato: “In questo momento voglio solo due cose: che mia figlia torni da me, perché non sopporto la sua mancanza. E poi chiedo giustizia: chi ha fatto tutto questo male paghi le sue colpe e non resti impunito. Io e mio marito con i miei altri due figli non abbiamo colpe. In questo degrado umano e sociale abbiamo fatto sempre il possibile per il bene di mia figlia, queste sono accuse che non meritiamo”, respingendo appunto le accuse al mittente.
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La situazione del Parco Verde di Caivano è tristemente nota a tutti, così come la madre della ragazzina abusata ha riferito: “Una cosa è certa: io non riesco più a sopportare l’idea di dover continuare a vivere in questo posto. Qui c’è un inferno, e serve solo tanta luce”. Ha inoltre aggiunto di aver “sempre avuto fiducia nelle istituzioni, che però qui al Parco Verde come politica sono sempre stati assenti”.
Le due foto sono prese da Instagram @francesconatalefoto