Caivano. Due cuginette di 13 anni sarebbero state portate in un capannone con l’inganno. Lì si sarebbero consumate le violenze ad opera di un gruppo di 6 ragazzi, coetanei delle vittime, ad eccezione di un maggiorenne, che al momento è in stato di fermo.
Lo stupro sarebbe avvenuto a inizio luglio ma le indagini sono iniziate solo ad agosto dopo la denuncia ai carabinieri dei genitori delle vittime. Le violenze sono state confermate dalle visite mediche in due ospedali cittadini.
Nel frattempo che le indagini procedono nell’assoluto riserbo, le due cuginette sono state allontanate dal Parco Verde, e al momento vivono in una casa famiglia. Intanto pare che gli inquirenti stiano analizzando alcuni telefoni cellulari per ricostruire la dinamica degli eventi.
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Il Parco Verde di Caivano come teatro degli orrori
Il Parco Verde di Caivano è spesso teatro di orrori. Nel giugno 2014 la piccola Fortuna Loffredo di soli 6 anni è precipitata dall’ottavo piano schiantandosi sul selciato dopo un volo di 10 metri. L’esito dell’autopsia della salma rivelò che la piccola Fortuna fu vittima di violenza sessuale.
Nel giugno 2013 un altro bambino, Antonio, è precipitato dal settimo piano dello stesso palazzo.
Un labirinto di cemento, le palazzine del Parco Verde, in cui avvengono cose strane. Una delle piazze di spaccio più grandi d’Europa, con bambini che giocano tra le siringhe per terra. Uno dei luoghi più degradati del sud Italia.
Una periferia nella periferia a nord di Napoli. Un luogo di povertà estrema, con case occupate abusivamente da persone messe lì dalla camorra. Un luogo dove padre Maurizio Patriciello ha denunciato lo scempio della terra dei fuochi.
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Nel parco c’è un istituto comprensivo – la scuola di trincea – dove il preside e gli insegnanti lavorano in prima linea affiancando le famiglie, reclamando il forte bisogno del Terzo settore. Un luogo – il Parco Verde di Caivano – dove il germoglio del riscatto lo si deve far crescere con cura.