Da questo mese di luglio partirà l’erogazione del bonus 200 euro, introdotto dal Governo Mario Draghi nel decreto Aiuti di maggio scorso, pensato per aiutare oltre 31 milioni di beneficiari per contrastare l’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia.
Questo è quello che si legge in una circolare diffusa il 24 giugno scorso, esiste però la possibilità, che in caso di erogazione in assenza di alcuni requisiti alcune persone dovranno restituire il bonus.
Chi riceverà il bonus 200 euro dopo l’estate
I lavoratori domestici sono invece chiamati a presentare domanda entro il 30 settembre, mentre titolari di Naspi, Dis-Coll, beneficiari di disoccupazione agricola, ex indennità Covid 2021, ad esempio i lavoratori dello spettacolo e altre categorie come collaboratori e stagionali, hanno tempo fino al 31 ottobre. Per queste categorie l’Inps ha già aperto sul proprio sito il servizio online per raccogliere le richieste.
Chi lo riceverà a luglio e chi a ottobre

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Da luglio riceveranno il bonus i pensionati, chi percepisce il reddito di cittadinanza, e i lavoratori dipendenti. Per le altre categorie, come le persone titolari di rapporti di collaborazione coordinazione e continuativa ad esempio, i cosiddetti “co.co.co“, i lavoratori autonomi occasionali privi di partita Iva, il bonus arriverà più avanti, probabilmente a ottobre.
Accomuna tutti i beneficiari, che il reddito non superi i 35 mila euro lordi, chiunque abbia un reddito annuale che lo superi nel 2021 non potrà ricevere il bonus.
Per chi fa due lavori con datori differenti
Un altro caso previsto dall’Inps che potrebbe chiedere la restituzione dei 200 euro sono l’eventuale ricezione dell’aiuto una tantum da due diversi datori di lavoro, in caso di lavori dipendenti e la revoca del trattamento pensionistico che ha dato titolo al riconoscimento dell’indennità.
Il contributo da due diversi datori di lavoro è una questione che nelle ultime due settimane ha provocato non poche discussioni, per via di un riferimento poco chiaro nel decreto dell’autocertificazione per i lavoratori dipendenti per ricevere il sussidio, che è stato chiarito dall’ente erogatore.
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L’Inps specifica che la restituzione del bonus è prevista in tutte le circostanze in cui si accerti successivamente la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale.
Il bonus 200 euro per i lavoratori par-time
I lavoratori par-time riceveranno comunque l’indennità dei 200 euro, nel caso in cui sia titolare di più contratti a tempo parziale, dovranno complicare la dichiarazione e consegnarla a un datore di lavoro che provvederà all’erogazione.
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Si ricorda che se in famiglia c’è qualcuno che percepisce il reddito di cittadinanza sarà lui a ricevere l’indennità una tantum e non gli altri membri, anche se rientra in tutti i parametri fissati dal decreto Aiuti e dalla circolare dell’Inps.