Manifestazioni a favore del movimento #BlackLivesMatter, a Seattle la protesta diventa rivolta: incendi, vandalismo e scontri, 45 arrestati
Proseguono i disordini negli Stati Uniti, dopo la decisione di Trump di inviare le truppe federali a Portland: l’iniziale pacifica protesta contro violenza e razzismo della polizia, si sta trasformando in una vera e propria rivolta contro i sistemi oppressivi adottati dal presidente.
Situazione particolarmente critica a Seattle, nello stato di Washington, dove già le tensioni erano esplose lo scorso 4 luglio, quando una ragazza di 24 anni era stata uccisa da un auto piombata sul corteo di manifestanti.
Nei giorni scorsi si sono susseguiti scontri tra manifestanti e polizia, fino a degenerare in una vera e propria guerriglia urbana. Nella serata di sabato 25 Luglio alcuni manifestanti hanno sfondato le recinzioni che proteggevano un cantiere dove era in costruzione un centro di detenzione giovanile, appiccando il fuoco, altri hanno distrutto negozi e lanciato esplosivi contro gli agenti; le forze dell’ordine hanno reagito violentemente colpendo anche i manifestanti pacifici.
Seattle, sui social i VIDEO delle violenze:
I VIDEO della rivolta sono migliaia, mostrano una città nel caos, vetrine distrutte, negozianti barricati all’interno dei locali, fiamme, esplosioni, lacrimogeni, un disordine generato in parte dalla componente più fondamentalista dei protestanti, in parte anche dalla violenta reazione della polizia locale, che nel tentativo di placare lo scontro non risparmia nessuno.
Come documentato in un VIDEO su facebook dal giornalista indipendente Joey Wieser , che racconta di essere stato aggredito con lo spray al peperoncino e spintonato nonostante stesse già indietreggiando e gridando “We’re being peaceful”, “Siamo pacifici“.
Un’altra giornalista presente alla manifestazione inoltre pubblica su instagram un VIDEO dove la polizia attacca, sempre con lo spray urticante, alcuni manifestanti, tra i quali vi era un bambino di sette anni.
USA: alta tensione, molte città fuori controllo
Seattle non è stata l’unica protagonista in questo fine settimana di scontri, la mobilitazione continua anche in molte altre città. A Portland sono scesi in piazza anche i veterani a supportare i diritti dei contestatori pacifici contro la repressione dei federali, ed esplode la reazione anche a Los Angeles, New York e Chicago; in Texas, ad Austin, un uomo è morto dopo essere stato ferito a colpi di pistola durante il corteo, mentre ad Aurora, Colorado, due manifestanti sono rimasti feriti in seguito ad una sparatoria .