Continuano in USA le manifestazioni a sostengo del movimento #BlackLivesMatter, dopo il caso George Floyd, contro gli atti di violenza a sfondo razzista e l’eccessivo uso della forza da parte della polizia. A Portland il sindaco della città scende in strada per solidarietà verso i manifestanti e viene colpito dai lacrimogeni
Oregon, in 54 giorni di incessanti proteste, molte delle quali pacifiche, si sono verificati molti episodi di vandalismo e scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, tanto che il presidente Trump ha ritenuto necessario l’invio di più di 100 agenti federali per controllare i disordini. La scelta però non è stata ben accolta dal sindaco di Portland Ted Wheeler, che si era da subito espresso pubblicamente sulla questione, dichiarandosi fortemente contrario alla scelta di Trump, in quanto i federali infiltrandosi nelle manifestazioni e non essendo identificabili, poiché senza obbligo di indossare alcuna divisa, contribuirebbero solo ad aumentare le tensioni e il caos tra la folla.
Il presidente però ha risposto alla polemica rinforzando la sua posizione con l’invio di ulteriori agenti federali, che nei giorni scorsi in diversi casi hanno abusato di potere nei confronti dei cittadini, arrivando anche ad arrestare senza motivo alcuni manifestanti.
Il sindaco Ted Wheeler ha poi dichiarato su Twitter che il governo dovrà dare delle risposte in merito agli arresti ingiustificati, e si è riferito alle azione della Task Force di agenti federali come “intervento incostituzionale” e “truppe che stanno abusivamente occupando la città di Portland”.
Portland contro “le truppe di Trump”, i video degli scontri
Sono tantissimi i video diffusi, ripresi dalla folla presente agli scontri di ieri 22 Luglio, nelle immagini il sindaco Wheeler, sceso in prima linea insieme ai suoi cittadini, per chiedere il ritiro dei federali e garantire il diritto di manifestare pacificamente, viene inizialmente contestato dagli stessi manifestanti e successivamente colpito da un lacrimogeno davanti al tribunale, ha affermato successivamente in un’intervista di non aver avuto paura, ma di essere molto arrabbiato per la violenta reazione dei federali.
Dopo questo episodio il presidente Trump ha dichiarato la sua intenzione di inviare le forze federali anche nelle altre città dove si stanno verificando scontri e manifestazioni di protesta, in particolar modo a Chicago, suscitando immediatamente la polemica della sindaca Lori Lightfoot che ha annunciato “Non permetterò alle truppe di Trump di venire a Chicago a terrorizzare i nostri cittadini”.