Bielorussia, sesta volta di Aljaksandr Lukašėnka e scontri nelle piazze

Aljaksandr Lukašėnka Presidente e scontri nelle piazze

La Bielorussia ha eletto (ancora i dati ufficiali non sono stati resi pubblici) per la sesta volta alla carica di Presidente il leader uscente Aljaksandr Lukašėnka

Gli exit poll danno l’uscente Lukashenko intorno all’80% mentre alla maggiore dei cinque sfidanti, Svetlatana Tikhanovskaja (unica candidata dell’opposizione ammessa dal regime) un misero 7%. Dati ancora parziali, anche perché in Bielorussia sono vietati i sondaggi.
I dati dell’affluenza parlano di circa l’80% ma si tratta di dati privi di riscontro indipendente, infatti, le elezioni presidenziali bielorusse sono da sempre considerate pilotate dal regime di Aljaksandr Lukašėnka e neppure questa volta sono stati ammessi osservatori internazionali per vigilare sul loro corretto svolgimento.

Bielorussia sesta volta di Lukashenko e opposizione in piazza

Proteste contro Aljaksandr Lukašėnka
Proteste contro Aljaksandr Lukašėnka (Foto dal web)

I risultati delle presidenziali in Bielorussia erano già scontati già prima dell’apertura delle urne. Ma poco dopo la chiusura dei seggi è calato il black out sull’informazione, in particolare internet che è stato bloccato dal Governo centrale.
Non sono mancate i brogli come quello documentato di un’addetta a un seggio che dopo aver svuotato le urne dai voti scomodi, è stata ripresa mentre si calava dalla finestra attraverso una scala, sostenuta da alcuni agenti di polizia.


Il portale Tut.by è riuscito a pubblicare prima del blocco della rete, notizie riguardanti diversi arresti da parte delle autorità governative nei confronti degli oppositori del regime bielorusso.
Nonostante il blocco dell’informazione, riescono a trapelare alcune notizie. Si parla di manifestazioni spontanee degli oppositori al regime in diverse città del Paese. Nella capitale della Bielorussia, le autorità avrebbero utilizzato contro i manifestanti granate stordenti, idranti e proiettili di gomma. Ci sarebbero almeno sette feriti accertati (tre da proiettili di gomma; uno picchiato dalla polizia; uno da una granata e due sono stati investiti da un mezzo della polizia).
Altre testimonianze parlano di agenti antisommossa che avrebbero abbassato gli scudi, rifiutandosi di caricare i manifestanti (a Zhodzina e Baranovichi). Situazione in costante evoluzione. Il pericolo di una guerra civile non è poi così remoto.

L’ultimo dittatore d’Europa: Aljaksandr Lukašėnka

Aljaksandr Lukašėnka Presidente (Foto dal web)
Aljaksandr Lukašėnka Presidente (Foto dal web)

In Patria si fa chiamare ‘Batka’ (Padre) ma all’estero è conosciuto come ‘L’ultimo dittatore d’Europa’. Aljaksandr Lukašėnka è al potere nell’ex Repubblica Sovietica da 26 anni (eletto per la prima volta il 20 luglio 1994), migliore di lui solo Vladimir Putin in Russia.

Nel corso di questo ventennio, la Bielorussia si è trasformata in una dittatura con opposizioni inesistenti, un sistema economico simile al vecchio impianto sovietico, culto della personalità nei confronti di Aljaksandr Lukašėnka e i servizi segreti denominati KGB (come quello sovietico) solo per citare gli aspetti più curiosi di una struttura che sta iniziando a scricchiolare grazie alle recenti manifestazioni di protesta contro il regime.

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