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Bandiere Rainbow Mosca protesta con il Canada, Usa e UK

Bandiere Rainbow esposte nelle Ambasciate a Mosca che protesta ufficialmente nei confronti del Governo canadese, statunitense e britannico

Bandiere Rainbow e Mosca protesta ufficialmente

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Durante il Pride Month (Il mese dedicato alla lotta del movimento LGBT+) gli Ambasciatori di Canada, Stati Uniti d’America e Regno Unito in Russia hanno onorato la comunità LGBT+ esponendo la bandiera simbolo del movimento nelle loro rispettive sedi diplomatiche.
Un gesto non condiviso dal Governo di Mosca che ha deciso di inoltrare una protesta ufficiale.

Bandiere Rainbow e la denuncia del Deputato russo Vasily Ivanovič Piskarev

L’artefice della protesta? Vasily Ivanovič Piskarev. Oltre a essere un Deputato ricopre le cariche di Presidente del Comitato della Duma per la Sicurezza e l’Anticorruzione e di Vicepresidente della Commissione d’Inchiesta della Federazione Russa.

Quali le accuse nei confronti del Canada, degli Usa e del Regno Unito? Secondo Vasily Ivanovič Piskarev queste tre Nazioni avrebbero violato la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche oltre alla Legge della Federazione Russa che si riferisce al divieto di propaganda gay su tutto il territorio russo.

Il Pride Month e il Referendum Costituzionale russo

Due eventi in netto contrasto tra loro. Il primo, infatti, celebra la lotta del Movimento LGBT+ per i diritti civili mentre il secondo, la svolta autoritaria della Russia e l’istituzione dell’Omofobia di Stato.
Tra la fine di giugno e i primi di luglio di quest’anno, i cittadini russi sono stati chiamati alle urne per votare Sì o No al nuovo testo della Costituzione Russa.
Ovviamente il risultato era scontato, infatti, i Sì hanno vinto con il 77,92% delle preferenze, anche se in molti hanno denunciato diversi tentativi di brogli a favore del fronte del Sì.
Ricordiamo che la nuova Costituzione russa (Fortemente voluta dal Presidente Vladimir Putin) prevede, oltre alla possibilità per Putin di governare ininterrottamente la Russia fino al 2036, l’introduzione del divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso.
E così dopo l’introduzione della famigerata Legge contro la propaganda gay, l’istituzione dell’Omofobia di Stato.

Bandiere Rainbow contro l’Omofobia di Stato della Russia

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L’esposizione delle Bandiere Rainbow da parte delle Ambasciate del Canada, degli Usa e del Regno Unito è stato un gesto di protesta contro il Governo di Mosca e la sua politica omotrasnfobica.
Una decisione che va sicuramente applaudita e sostenuta e ci ricorda quanto sia importante continuare a lottare per i diritti civili delle persone LGBT+, in particolar modo in quelle Nazioni che fanno dell’omotransfobia la loro bandiera di oppressione delle minoranze.

Trump e Putin uniti nella omotransfobia

bandiere Rainbow
Bandiera LGBT+ (Foto dal web)

Tanto diversi ma identici quando si tratta di omotransfobia. Il Presidente statunitense Donald Trump e il suo omologo russo Vladimir Putin hanno una vera e propria ossessione per la comunità LGBT+.
Entrambi non perdono occasione di approvare Leggi o provvedimenti contro le persone LGBT+. Basta pensare alle campagne anti-trans promosse dall’amministrazione Trump e in Russia la Legge contro la propaganda gay ma non solo.
Le Bandiere Rainbow sono finite nel mirino di Donald Trump, infatti, è divieto esporle all’esterno delle basi militari e delle Ambasciate, anche se come si è visto, quest’ultime non si sono piegate al divieto.
Inoltre il Ministro della Difesa statunitense ha paragonato la bandiera Rainbow a quella degli Stati Confederati. Vessillo che riporta al passato razzista e schiavista degli Stati Uniti d’America.

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