“La sola cosa da dire adesso è grazie. Sono nato e cresciuto insieme a voi. Abbiamo gioito e anche litigato. Stare con voi è stata una grossa responsabilità che ho accettato da sempre”.
Una delle storie d’amore più belle giunge al termine. Dopo dieci anni con la maglia azzurra Lorenzo Insigne ha giocato poco fa l’ultima partita allo stadio Diego Armando Maradona contro il Genoa davanti al suo pubblico. Non ha potuto trattenere le lacrime quando durante il giro di campo finale tutto il popolo partenopeo, chi presente e chi attraverso la tv, lo ha omaggiato con cori e lunghi applausi.
Un capitolo che si chiude, un’altra avventura per il capitano del Napoli avrà inizio a breve, lontano dalla città di Partenope, in un altro continente. Altra lingua, altri tifosi, altre emozioni. Lorenzinho non ha voluto parlare quando, interpellato dai microfoni di Dazn, sul “non aver voluto finire la carriera in azzurro” ha detto soltanto “abbiamo deciso così”.
“Ringrazio i tifosi che sono venuti a incitarmi. Da napoletano è bellissimo. Napoli è casa mia e non li dimenticherò mai”. Il ricordo più bello non c’è visto che “Non voglio ricordare i vari episodi – ha dichiarato Insigne – ma tutti i 10 anni. Siamo stati sempre uniti”.
È troppo forte l’amore per la città e la maglia. Ho dato tutto in questi 10 anni e non ho rimpianti, ha proseguito per poi commuoversi e affermare: “porterò sempre dentro l’affetto dei tifosi”. I ringraziamenti poi a tutti gli allenatori, presidente, vice e compagni del Napoli di oggi e di ieri.
Cosa dirai ai tuoi figli di Napoli? “Spero che quando cresceranno io sarò ancora ricordato a Napoli. Capiranno tutto, capiranno cos’è Napoli per me”. Anche se andrò lontano il mio cuore sarà sempre qui. Appena potrò, verrò a vedermi la squadra in tribuna perché Napoli è casa mia“.