L’autonomia è un obiettivo, una necessità, una filosofia, una chimera. Per gli idealisti e i sognatori (teneri panda del mondo degli umani) ciò che conta è l’autonomia nel pensiero. C’è ancora chi insegna ai giovani l’importanza di sviluppare il senso critico e la libertà nei pensieri, nelle parole e nelle azioni. La cultura rende liberi e la libertà – si sa – è madre dell’autonomia.
Se l’uomo aspira all’autonomia la scuola ne è vittima. L’ordine viene dall’alto… “Dura lex sed lex”. La legge 59/97, il D.P.R. 275/99 e la legge 107/2015 ‘urlano’ l’autonomia di ricerca, di sperimentazione e di sviluppo delle istituzioni scolastiche. Anche chi non opera nel settore sa che la scuola è dotata di autonomia organizzativa e didattica.
Tale consapevolezza la ha soprattutto il governo che – da buon padre di famiglia – dota i figli di ali per volare. Che siano ali solide e funzionali o piume sciupate e inadatte a un volo sicuro non rileva. L’importante è provarci: volare ed essere autonomi nel proprio volo. E così – in previsione di un anno scolastico incerto, che in qualche modo potrebbe essere inficiato da una nuova epidemia di Covid – il Governo incoraggia le scuole e ‘lancia delle idee’. Smembramento della classe in gruppi; alternanza tra didattica in presenza e a distanza; il sabato a scuola ed eventuale apertura pomeridiana.
A chi spetta la scelta? Naturalmente ai DS, massimi esponenti dell’autonomia scolastica. Questo è il contenuto della bozza di linee guida che si sono discusse oggi sul tavolo della Conferenza unificata.
“Per la riapertura della scuola a settembre l’amministrazione centrale avvia un apposito monitoraggio (…) per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, ove strettamente necessario, anche ai fini del rispetto delle misure sanitarie contenute nei documenti del CTS (…) e degli strumenti indispensabili per garantire la riapertura delle scuole, ulteriori incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali”. Questa è una delle novità che è inserita nella “nuova versione” dello schema di ‘Piano scuola 2020-2021’, inviato oggi dal Ministero dell’Istruzione per la Conferenza unificata Stato-Regioni che si terrà domani.
E così lo scenario che si prospetta è quello di “un volo confuso, incerto”. Ci saranno aquile, passerotti, farfalle, falene. Tutti autonomi nel proprio volo, ma con strumenti diversificati e con risorse diverse. Guardo in alto nel cielo e vedo un uccellino che arranca nel suo volo incerto. Osservo meglio e mi rendo conto che non ha ali solide per volare. Vorrebbe essere autonomo ma non può.