Scusaci Alika. Nessuno ti ha aiutato. Nessuno. Scommetto che se un qualsiasi cane si fosse trovato lì in quel momento ti avrebbe aiutato. Ci avrebbe per lo meno provato a dare un morso a quel 32enne di Salerno, che di sicuro non può essere definito e chiamato “uomo”.
Alika Ogorchukwu è stato ucciso, com’è ormai tristemente noto, dalla rabbia di un coso… non riesco proprio a definirlo con diverse parole. Un miserabile che oltre a essere stato arrestato per omicidio è anche stato messo dentro (si spera che marcisca per sempre in carcere) per rapina: ha rubato infatti il cellulare alla vittima.
Ricostruendo la vicenda: Alika stava chiedendo l’elemosina per strada in Corso Umberto I a Civitanova Marche e si è imbattuto in questo maschio alfa che sarebbe andato su tutte le furie per una parola detta dall’ambulante. Secondo quanto scrive “Fanpage”, Alika Ogorchukwu avrebbe detto: “Bella compra i miei fazzoletti o dammi un euro” rivolto alla fidanzata del salernitano con piccoli precedenti penali che vive da tempo nella città marchigiana.
Sarebbe stato forse quel “bella” a far scattare la furia omicida di Filippo Ferlazzo, che si è avventato su Alika e lo ha colpito ripetutamente con la sua stampella. Sì perché il 39enne di origini nigeriane, ben inserito nella comunità della città in cui viveva, aveva riportato l’anno scorso una lesione permanente al nervo del polpaccio sinistro perché un ubriaco lo aveva investito mentre era in bicicletta.
Era papà di un bimbo di 8 anni e marito di Charity Oriachi di 35 anni. La moglie della vittima ha dichiarato a “La Repubblica”: “Voglio guardare quell’uomo negli occhi e chiedergli perché l’ha fatto. Perché ha ucciso mio marito”. “Nextquotidiano” ha riportato altre parole della donna che fa la domestica: “L’avevo visto uscire di casa stamattina (ieri, ndr ) — ricorda Oriachi con gli occhi gonfi di lacrime — oggi pomeriggio mi ha chiamato un amico di Civitanova, mi ha detto: “Corri, corri”, hanno ucciso Alika”
Quando Alika è caduto a terra il Ferlazzo gli ha tenuto la testa schiacciata al suolo e poi l’ha strangolato. Oltre alle telecamere di videosorveglianza dei negozi vicini l’assassino è stato ripreso mentre compiva l’efferato omicidio anche dai passanti con i maledetti smartphone.
Tutti hanno registrato la cruenta morte di un ragazzo di 39 anni che come unica colpa ha avuto quella di aver sbagliato persona a cui chiedere l’elemosina. Tutti improvvisati registi di una scena da brividi e nessuno è intervenuto a bloccare le mani e la forza di quel miserabile coso.
Tutti complici, nessuno escluso. Capaci di spettacolarizzare un momento assurdo, disumano, brutale, che supera tutti i limiti. Sarebbero bastate un paio di persone per fermare la furia omicida del 32enne ma nessuno si è fatto avanti. Nessuno. Che schifo è questo? Con il video dell’omicidio di Alika Ogorchukwu ci farete una story su Instagram, un reel oppure qualche altra diavoleria su TikTok?
Ma cosa siamo diventati? Cosa? Scusa Alika, scusaci per non aver fermato in tempo questa deriva sociale che può soltanto definirsi disumanità.