Il 23 novembre 1980, alle 19:34 un terremoto di magnitudo 6.9 colpì la Campania, la Basilicata e parte della Puglia, causando quasi tremila morti
Il 23 novembre di 40 anni fa. Era un domenica sera. Poco prima dell’orario di cena. Bastarono 90 secondi. Una forte scossa di terremoto colpì un’area di 17.000 chilometri causando danni umani e materiali di immensa portata soprattutto nel territorio dell’Irpinia. Vennero registrati dei danneggiamenti anche nella zona di Napoli (a Poggioreale crollò un palazzo a via Stadera causando 52 morti). Uno degli episodi più strazianti si verificò a Balvano (Potenza) dove il crollo della chiesa di Santa Maria Assunta causò la morte di 77 persone che stavano partecipando alla messa (tra i quali 66 bambini e adolescenti). La tragedia ebbe vasta risonanza in tutto il mondo anche a causa della lentezza sia nei soccorsi che nella successiva ricostruzione. Ritardi denunciati dallo stesso Presidente della Repubblica di allora, Sandro Pertini, che volle recarsi di persona il 25 novembre, pochissimi giorni dopo la tragedia, nelle zone disastrate e che sottolineò in un famoso discorso a reti unificate: “Ho assistito a degli spettacoli che mai dimenticherò. Interi paesi rasi al suolo, la disperazione dei sopravvissuti. Sono arrivato in quei paesi subito dopo la notizia che mi è giunta a Roma della catastrofe. A distanza di 48 ore non erano ancora giunti in quei paesi gli aiuti necessari” disse Pertini. Discorso che ebbe l’effetto di smuovere aiuti e solidarietà anche da parte di altri paesi. Un anno dopo venne emanata una legge (la 219) che prevedeva non solo finanziamenti destinati alla ricostruzione ma anche allo sviluppo delle zone colpite.
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Le dichiarazioni di Mattarella sul terremoto dell’Irpinia di 40 anni fa
Oggi, le opere di ricostruzione edilizia in Irpinia sono quasi ultimate mentre rimane le prospettive di sviluppo economico e industriale rimangono in gran parte irrealizzate. Come segno di speranza e di futuro però è stata costruita sulle macerie l’Università della Basilicata.
Come allora fece Sandro Pertini, anche l’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto fare delle dichiarazioni relative al terremoto in Irpinia, lanciando un messaggio di forza e coraggio:
“Sono trascorsi quarant’anni dall’immane tragedia provocata dal terremoto che devastò l’Irpinia e la Basilicata, colpendo anche parte della Puglia. Quasi tremila persone morirono sotto le macerie delle proprie case, o in conseguenza delle distruzioni di edifici. Tante vite non poterono essere salvate per le difficoltà e i ritardi nei soccorsi. Il numero dei senzatetto si contò in centinaia di migliaia: sofferenze, disperazione, sacrifici che si sono prolungati per anni nel percorso di ricostruzione. Nella ricorrenza del più catastrofico evento della storia repubblicana desidero anzitutto ricordare le vittime, e con esse il dolore inestinguibile dei familiari, ai quali esprimo i miei sentimenti di vicinanza. Anche il senso di comunità che consentì allora di reagire, di affrontare la drammatica emergenza, e quindi di riedificare borghi, paesi, centri abitati, e con essi le reti di comunicazione, le attività produttive, i servizi, le scuole, appartiene alla nostra memoria civile. Profonda è stata la ferita alle popolazioni e ai territori. Immensa la volontà e la forza per ripartire”.
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